Dopo Hayfever, riuscite a immaginare un altro gioco nel quale bisogna fare qualcosa che, in questo periodo – e in realtà sempre, se avete un minimo di educazione – non viene visto proprio di buon occhio? Esatto, in Spitlings, come suggerisce il nome, la nostra attività principale consiste nello…sputare. Il titolo, sviluppato da Massive Miniteam e pubblicato da HandyGames, si incentra proprio su questo.

Esplorando la torre..

Spitlings si propone come un classico platform, dallo spirito fortemente arcade. Nel gioco impersoniamo delle buffe creature rettangolari dotate di denti, che vengono misteriosamente attaccate da quella che sembra essere una sorta di forza aliena. Questa, simile a gelatina, intrappola buona parte di questi esserini e sta a noi giocatori scalare a ritroso i piani della torre principale per riuscire a liberarli tutti. Data la natura del gioco, ovviamente questo timido incipit narrativo basta e avanza, visto che il titolo punta tutto sull’azione di gioco e sul gameplay. Durante la nostra avventura il fulcro centrale risulta essere la modalità di movimento. Possiamo spostarci in tutte le direzioni, ma le azioni principali sono essenzialmente due: sputare verso il basso per simulare un salto e staccarsi da terra e verso l’alto per rompere ostacoli ambientali e neutralizzare le gelatine che incontriamo nel nostro cammino. Questo particolare sistema di movimento, è doveroso dirlo, inizialmente potrebbe risultare piuttosto macchinoso e poco fluido, ma si rivela ben presto funzionale e dinamico, a condizione ovviamente di prendere confidenza col sistema di gioco.

Le munizioni a nostra disposizione – se così vogliamo chiamare le nostre secrezioni salivali – ovviamente non sono infinite, perciò non possiamo abusarne. Una volta che il nostro personaggio ha finito i suoi denti, non può più sputare e, di conseguenza, resta scoperto e vulnerabile. Per ricaricare i colpi abbiamo a disposizione due opzioni differenti: è possibile tenere premuto un determinato tasto (ma è bene farlo soltanto quando siamo sicuri di non essere troppo scoperti) oppure usufruire di appositi punti di ricarica sparsi in giro per i livelli.

..tra uno sputo e l’altro

Il level design di Spitlings risulta essere semplice, minimale ma al tempo stesso piuttosto valido. Di fatto, la mappa consiste principalmente nella torre che siamo chiamati ad esplorare e a liberare man mano dalla sostanza aliena. Le sezioni di gioco, e azione, vere e proprie sono infatti rappresentate dai portali sparsi all’interno della struttura, nei quali sono racchiusi i nostri simpatici amici. Accedendo dentro questi, il nostro compito è liberare progressivamente delle stanze piene di nemici. Ed è proprio qui che il cuore del gameplay si fa sentire. Se i livelli iniziali sono abbastanza semplici e fanno praticamente da tutorial, man mano che si prosegue salvare i nostri amici si rivela essere una prova di riflessi, sangue freddo e tempismo…ma anche di pazienza e nervi saldi, specie in particolari sezioni.

La struttura stessa di certe ambientazioni, infatti, porta spesso a doversi districare all’interno di spazi stretti, a cercare di evitare all’ultimo momento i nemici, o anche solo a pregare che questi cambino traiettoria in extremis. Questo dinamismo dei livelli è stato realizzato dagli sviluppatori attraverso appositi escamotage ambientali, come ad esempio blocchi di gelatina che rallentano i nostri movimenti ma al tempo stesso ci proteggono dai nemici, o anche pedane che fanno rimbalzare il nostro personaggio rischiando di farlo andare incontro a morte certa. Uno stile di gioco che sembra prendere ispirazione da altri titoli del genere – basti pensare a Super Meat Boy – e che, personalmente, ho trovato essere sì divertente e soddisfacente, ma anche abbastanza frustante e tedioso, perlomeno in alcuni punti specifici.

Uno stile semplice e pulito, anche tra amici

Dal punto di vista artistico e tecnico, Spitlings si difende bene. È ovvio che si tratta di un gioco semplice e senza pretese, ma comunque lo stile cartoon unito alle classiche ambientazioni bidimensionali lascia sempre una sensazione piacevole, esteticamente e funzionalmente parlando. Anche dal lato delle prestazioni il gioco non presenta nessun problema. La versione testata su PC si rivela fluida in ogni situazione e non presta il fianco a nessun rallentamento, tentennamento o calo di frame rate. Ancora non mi è chiaro perché, appena avviato il titolo, la risoluzione standard preimpostata fosse una delle peggiori e ho dovuto cambiarla manualmente, ma sicuramente non si tratta di nulla su cui valga la pena soffermarsi più di tanto. Vista la tipologia di gioco che rappresenta, ma soprattutto visto il tipo di gameplay che propone, il contrario sarebbe stato non soltanto strano, ma anche decisamente fastidioso. Tra le varie funzioni che il gioco offre vi è anche la possibilità di giocare online, sia in multigiocatore che in locale insieme ad un gruppo di amici. In tal caso, i nostri compagni possono usare gli Spitlings che abbiamo liberato durante l’avventura, i quali possono essere cambiati anche in singleplayer in ogni momento selezionandoli da un’apposita collezione.

Consigliato, ma non a tutti

Spitlings è un titolo semplice e senza nessuna pretesa. Laddove per semplice non mi riferisco alla difficoltà del titolo, la quale può raggiungere, in alcuni momenti, picchi inaspettati, bensì alla tipologia di gameplay che propone. Si tratta del classico titolo con cui distrarsi e che può essere portato a termine in meno di mezza giornata. Proprio per la sua semplicità, risulta essere veramente alla portata di tutti. Ma non per questo motivo sento di consigliarlo a chiunque: se cercate qualcosa di più elaborato, o comunque qualcosa di meno difficoltoso, dovreste considerare di risparmiare il vostro portafogli, per questo giro.