Non tira una buona aria all’interno di Activision Blizzard. La società ha da poco presentato i profitti dell’ultimo trimestre, con valori record, ma contestualmente sta avendo a che fare con delle proteste mosse dai suoi dipendenti.

Secondo un rapporto di Bloomberg, i lavoratori di Blizzard hanno fatto circolare internamente un foglio per confrontare gli stipendi in modo anonimo.

Blizzard inoltre ha rilevato in un sondaggio, condotto nel 2019, che oltre la metà del suo personale non è soddisfatto dei propri stipendi. La società ha quindi tentato di correggere il problema con aumenti e riadeguamenti salariali per alcuni dipendenti.

Insoddisfatti dei risultati, i dipendenti hanno iniziato a monitorare tutte le modifiche effettuate, in modo da misurare l’aumento della retribuzione. I risultati, secondo il rapporto, erano ben al di sotto di quanto previsto. Alcuni degli aumenti sono stati inferiori al 10%, in particolare per coloro che ricoprono ruoli di servizio ai clienti.

Questa notizia riporta alla memoria la decisione dell’azienda del 2019 di licenziare circa 800 dipendenti lo stesso giorno in cui annunciava di aver registrato nuovi record di entrate. Il tutto risulta ancora più folle se consideriamo anche che la società ricompensa i dipendenti in “Honor Point”, punti che possono essere convertiti in soldi o tempo di gioco su Battle.net.