Con il secondo e ultimo DLC, anche il percorso di Control giunge al termine. L’opera di Remedy Entertainment mi aveva piacevolmente stupito all’uscita (potete leggere la recensione al seguente link) ed è da poco stato pubblicato anche l’ultimo DLC, tutto dedicato ad Alan Wake, altro titolo della software house arrivato dopo Max Payne. Con questo contenuto aggiuntivo si va anche a delineare definitivamente il Remedy Connected Universe che già si notava in maniera abbastanza palese lungo tutto l’arco del gioco ma ora definitivamente confermato proprio con la pubblicazione di AWE. Le basi per questo universo condiviso erano state gettate da Alan Wake in poi, titolo in cui il protagonista scriveva di un poliziotto, palese riferimento a Max Payne. Fino ad oggi sembravano “solo” degli easter egg, dopo AWE tutto quanto assume un gusto decisamente più interessante, non resta che vedere come proseguiranno con le narrazioni delle loro storie e se le intrecceranno sempre di più. Control è tornato anche sotto i riflettori per una scelta non proprio felice degli sviluppatori riguardo la Ultimate Edition, ma cominciamo a parlare di questo ultimo DLC.

Nel caso in cui siete in possesso di Control: AWE e solo dopo il completamento della settima missione principale, nel menù di gioco compare una nuova missione, dal nulla, che chiede di indagare sull’ascensore del Federal Bureau of Control. Avvicinandoci compare davanti a noi Alan Wake, intento a scrivere una storia. Vi anticipo subito che AWE è pensato prettamente per coloro i quali hanno giocato il precedente titolo di Remedy. Nel caso in cui ciò non sia stato possibile, semplicemente non potete capire assolutamente nulla di quello che accade, dato che non è presente alcuna spiegazione su chi siano i personaggi con cui abbiamo a che fare o quali siano i loro poteri. In breve, Alan Wake ha il potere di rendere reale ciò che scrive. Cioè, non proprio lui, ma ho detto che ve l’avrei spiegato in breve, diciamo che più o meno è così. Dopo un po’ di tempo ci si rende conto che la storia raccontata dallo scrittore è praticamente quella che stiamo giocando noi.

La nuova avventura porta Jesse Faden all’interno del settore investigativo. Questa sezione era chiusa da anni a causa di alcuni avvenimenti non proprio felici accaduti al suo interno. Con l’arrivo di Jesse, una spaventosa creatura fatta di oscurità si libera e tocca quindi a noi porre rimedio a tutto. Non vi dirò chi è questa creatura per evitare ogni tipo di spoiler, sappiate comunque che ci si ritrova a combatterla molto spesso. Con il suo arrivo viene anche presentato un nuovo elemento di gameplay, legato proprio a ombre e luci. Alcuni puzzle ambientali sono basati infatti su dei blocchi, costituiti da oscurità, che dobbiamo dissipare portandoci dietro, tramite la telecinesi, una luce. Qualcosa di simile accade anche durante le bossfight, che presentano tutte questa stessa gimmick. E in pratica, l’offerta potremmo dire che si conclude qua.

A differenza del precedente DLC, The Foundation, questa volta non è stato inserito nessun nuovo potere. La meccanica legata a luci e ombre nasce e muore all’interno del settore investigativo che, per quanto riguarda il level design, non ha alcun elemento realmente differente rispetto alle altre zone già visitate all’interno del gioco, rimanendo così ben poco scolpito nella memoria. Sicuramente interessanti sono invece i tantissimi documenti, sia audio che testuali, che troviamo sparsi praticamente ovunque e che collegano gli eventi di Bright Fall con Control, dando anche maggior sostegno all’idea di un seguito di Alan Wake che, dopo aver giocato AWE, appare naturale che sia il prossimo titolo in sviluppo della software house. Durante tutto quest’ultimo DLC, della durata di circa tre ore, sembra che Remedy non abbia mai voluto spingere sull’acceleratore ma anzi ci sia andata più cauta del dovuto, imbastendo così una storia narrata a piccolissime dosi e che non compie mai quel vero passo in avanti capace di farla risplendere. Alan, siamo qui, aspettiamo il tuo nuovo romanzo.