Torniamo a parlare di motori e racing game. Dopo aver archiviato le pratiche Project Cars 3 e Inertial Drift, oggi ci spostiamo dalle quattro alle due ruote con Ride 4, l’ultimo capitolo della serie di simulazioni motociclistiche sviluppata dalla software house milanese Milestone, questa volta in stretta collaborazione con il produttore Yamaha.
La prova su strada del titolo è stata infatti preceduta da una tavola rotonda online tra la testata giornalistica TeamVVV, il producer di Milestone Luigi Crocetta, il direttore marketing della Yamaha Paolo Pavesio ed il manager della sezione ingegneristica di Bridgestone Fabian Francois. In questa mini-conferenza, sono state discusse e presentate le novità di Ride 4.
L’obiettivo di entrambe le parti, sopratutto dopo aver confezionato già tre capitoli, è abbastanza semplice: offrire ai propri giocatori la simulazione motociclistica definitiva. Per farlo, sono state apportate nuove aggiunte e rifiniture ad ogni aspetto della produzione. In questa sede diamo un’occhiata ad alcune delle feature disponibili in questa build d’anteprima e scopriamo se Ride 4 può gettare le basi per accontentare tutti i giocatori e fan di motociclismo.
Una piccola pausa ai pit-stop
Prima di buttarsi nella mischia e combattere per la pole position, il “galateo dei simulatori” impone un piccolo detour verso le impostazioni di gioco. Una volta settato il giusto bilanciamento tra i livelli audio e trovata la perfetta configurazione grafica in grado di offrire il perfetto equilibrio tra performance e fedeltà, è tempo di raggiungere la pista e scegliere l’esperienza di gioco adatta alle mie esigenze. Da giocatore di stampo arcade, ammetto prediligere l’attivazione della maggior parte degli aiuti, per concentrarmi principalmente sul quando frenare e la traiettoria del veicolo. D’altro canto, il menu dedicato al tuning della moto lascia spazio alla varietà e alla sperimentazione di diversi approcci alla guida.
Ma la guida da sola non basta, ci vuole anche stile e proprio per questo l’editor del pilota ci viene incontro. Al suo interno troviamo capi d’abbigliamento di diversi marchi e categorie del settore – dal tute per il motociclismo amatoriale, fino a quello di stampo professionistico, arrivando addirittura a tute adatte al motocross – pronti per esser abbinati in combinazioni che variano dall’adeguato al frankesteiniano.
Ride 4: Il giro di prova
Archiviata la gestione del veicolo, è il momento di prendere mano al controller e familiarizzare con i comandi di Ride 4 nel miglior modo possibile: prendendo una moto super performante, portarla a 200 chilometri all’ora verso un tornante insidioso e facendola schiantare contro il guard rail (fenomeno conosciuto anche come “La sindrome da Mario Kart”). Scherzi a parte, le prima ora di gioco è sempre quella del testing delle varie combinazioni possibili. E sebbene io possa parlarvi con tutta tranquillità dei circuiti disponibili – la maggior parte di essi ricreati attraverso la scannerizzazione del circuito – e delle moto selezionabili – anch’esse ricreate tramite scannerizzazione 3D o addirittura seguendo i progetti originali forniti dai produttori – preferisco parlare delle sensazioni che dà Ride 4.
Guidare su Ride 4 è divertente e appagante, anche dopo la trentesima e rovinosa caduta. Che si tratti di guidare una Harley-Davidson o una Kawasaki, ogni gara mette alla prova i riflessi e le capacità decisionali del giocatore: quando frenare, quando e come sterzare e soprattutto, ingaggiare o meno un sorpasso. A questi fattori, si aggiungono anche la gestione delle gomme e del carburante durante le gare di “Endurance”, dove la strategia e la pazienza sono gli unici strumenti in grado di catapultare il giocatore sul podio. Oltre a queste gare di resistenza, questa versione di prova include le classiche modalità “Corsa Singola” e “Prova a Tempo”, entrambe utili per provare le moto e il sistema di meteo dinamico. Quest’ultimo offre diverse opzioni per gestire il tempo della gara già dalla linea di partenza o durante il corso di essa. E se proprio non ce la fate a non trovare la giusta situazione per mettere in mostra il vostro pilota, il Rewind e la Modalità Photo e le sue opzioni di post-produzione permettono di immortalare i momenti più emozionanti o i fail più imbarazzanti avvenuti nel corso della gara.
Tutto sommato, questa prima esperienza su Ride 4 si è rivelata interessante. È chiaro come Milestone abbia alzato l’asticella qualitativa, proponendo un evoluzione della formula messa in pratica anni fa da Polyphony Digital in quel Tourist Trophy uscito su PS2, portandola al livello simulativo. Tuttavia, prima della release ufficiale su PlayStation 4, Xbox One e PC, sarebbe meglio sistemare alcune delle magagne tecniche. Prime fra tutte, la gestione delle collisioni – fin troppo “esplosive” anche quando la moto sfiora di poco il bordo della pista – l’intelligenza artificiale un po’ ingenua in alcune circostanze e alcuni dettagli grafici del background di alcune piste, da migliorare in fase di polishing.