Ary and The Secret of Season è un gioco di avventura “alla Zelda”. Et voilat, con solo due parole ho racchiuso tutta la parte descrittiva dell’anteprima. << Ma io non gioco al Nintendo!>> Ah. Ok. Allora… Darksiders? <<CHI?>> Ok, ok, ho capito.

Ripartiamo. Ary and the Secret of Seasons è un gioco di avventura che mescola esplorazione, combattimento in tempo reale e attraversamento di dungeon, luoghi concentrati che spingono il giocatore a risolvere puzzle e prove di combattimento per proseguire. Dietro al gioco ci sono gli sviluppatori eXiin e Fishing Cactus, sotto l’egida di Mobus Games. Entrambi sviluppatori del Belgio, quindi stiamo guardando ad un’opera costruita con sensibilità europea di design.

Ary and the Secret of Season backstory
Ma perché i cattivi devono sempre essere maghi? Mai che siano dei chierici o ladri. Mai.

Il tema dell’avventura è da ricercare nel titolo stesso: le stagioni sono al centro dell’avventura. La storia si apre con la protagonista, Aryelle, Ary è giusto il diminutivo, intenta a giocare nella sua stanza con dei pupazzetti e che in maniera molto conveniente ricrea proprio una leggenda del passato che potrebbe o non potrebbe avere delle ripercussioni a livello di storia. Il mio sesto senso dice di si.

Tutta quest’aria di spensieratezza lascia subito spazio ad un attacco di cupezza non da poco. Il padre di Aryelle, un guardiano delle stagioni, è in piena fase di depressione dopo che suo figlio è scomparso nel nulla. Una serie di fortuiti eventi riaccendono la speranza,ma allo stesso tempo lasciano intendere che il mondo non se la sta passando proprio bene e Ary prende il destino nelle sue mani, erigendosi come eroina e detentrice del potere delle stagioni per ritrovare suo fratello e donare equilibrio al mondo.

Da qui ha origine un’avventura durante la quale Ary cresce sia come persona che come “protagonista di un videogioco” ottenendo numerosi poteri e abilità per superare gli ostacoli.

Ary con performance basse, area iniziale
Le città del gioco ospitano numerosi NPC, dai quali ricevere anche quest secondarie.

Usare imprecazioni come “figlio di una mucca” in combattimento fa ben capire l’utenza target. Il tono è leggero e i nemici sono degli animali antropomorfi buffi, caricaturali. La grafica in cel-shading è colorata e ben tarata nell’atmosfera del gioco. Ci sono note amare sparse, come ho accennato sopra, ma da quel che ho potuto giocare ci troviamo di fronte ad una fiaba d’azione moderna.

A livello di gameplay il gioco si dimostra molto interessante nella sua componente puzzle. I poteri delle stagioni sono in grado di alterare l’ambiente circostante in modo relativamente prevedibile. Con il potere dell’inverno vado ad abbassare la temperatura del mondo circostante congelando acqua e nemici ad esempio. A differenza di quanto fece The Legend of Zelda Oracle of Seasons su Game Boy Color, Ary and the Secret of Season sfrutta un sistema dinamico del cambio stagionale, con auree di influenza centrate sulla protagonista e proiettili carichi del potere delle stagioni.

È un problema se mi riferisco a nemici gelatinosi che si congelano come Chuchu?

L’ambiente cambia quindi in tempo reale e questo rende i puzzle molto dinamici ed interessanti da risolvere. Un esempio può essere quello di sfruttare nemici di consistenza gelatinosa per congelarli e usarli come blocchi per attivare un interruttore. O alternare i vari poteri stagionale per creare un percorso durante una sessione di platforming. Il provato mi è sembrato valido e ben tarato.

Dove il gioco lascia un po’ a desiderare è nel combattimento. Il sistema è in tempo reale con possibilità di lock-on sui nemici e si gestisce principalmente con attacchi base, attacchi pesanti, schivate e contrattacchi se si ha il giusto tempismo nel parare i colpi avversari. Di per se la base non è male per il tipo di gioco, ma ho trovato la risposta ai comandi tarata un po’ male.

Ary and the Secret if Seasons - split Inverno - estate
La giustapposizione in tempo reale delle varie stagioni è pregevole.

L’input lag è un po’ troppo elevato, rendendo il combattimento non particolarmente fluido. Con un po’ di abitudine il nostro cervello è in grado di compensare per questo effetto, ma mi piacerebbe vedere nella versione finale dei tempi di risposta più bassi.

La prova è stata effettuata su una build PC ed ho notato le performance molto altalenanti. Nella città iniziale si passava da 180fps a 48 fps senza un cambio notevole di risorse impiegate. Probabilmente sarà tutto da tarare per la versione definitiva, quindi non ci ho dato molto peso. Ho trovato che bloccare gli fps a 60 è la soluzione migliore per avere consistenza nelle performance.

Il gioco uscirà il primo settembre su tutte le piattaforme ed il 5 novembre su Stadia. C’è da guardare Ary and the Secret of Seasons con eccitazione, con trepidazione, con hype? Potrebbe rivelarsi la prima grande avventura per un giocatore meno navigato, una piacevole intermezzo per tanti altri. A naso direi che su Switch si troverà il pubblico più interessato ad un gioco di questo tipo.