Ninja è probabilmente il gamer più famoso al mondo. Tra i pochi streamer ad avere una fama anche fuori dalla community ristretta, negli anni ha accumulato un seguito sterminato che lo hanno reso una superstar.

Questa ascesa non è però stata priva di inciampi. Non solo la sua avventura con Microsoft sulla sua ormai defunta piattaforma Mixer ha rappresentato una parentesi infelice. Spesso Ninja è criticato per l’atteggiamento che tiene nei confronti della sua community. 

Proprio in questi comportamenti ricade l’ultima intervista che lo streamer ha rilasciato al New York Times. In particolare ha fatto discutere la sua risposta ad una domanda sull’eccesso di odio e comportamenti bigotti che spesso il suo giovane seguito esibisce in chat. Domanda cui Ninja ha risposto:

“Tutto si riduce agli insegnamenti dei genitori. Vuoi sapere chi è tuo figlio? Ascoltalo quando gioca ai videogiochi quando pensa che tu non lo senta. E poi un’altra cosa: come fa un bambino bianco a sapere di essere privilegiato se i suoi genitori non gli insegnano cosa sia il razzismo”

La chat di Ninja è effettivamente invasa da spam con insulti di ogni tipo, soprattutto razzisti. Solitamente si ritiene che figure pubbliche con un grande seguito abbiano una responsabilità nei confronti dei propri fan, specialmente se questi sono molto giovani. Le star sono chiamate a fare da modello, ha denunciare comportamenti inadatti.

Ninja al contrario non solo non ha intenzione di prendersi la responsabilità di educare il proprio seguito, ma derubrica nell’intervista questi comportamenti a provocazioni dirette verso di lui. In caso dovesse ripetere in live uno degli insulti che compaiono nella sua chat, finirebbe a rischio ban.

Non è la prima volta però che Ninja inciampa in argomenti simili. Tra razzismo e misoginia, Tyler Blevins non è certo esente da controversie. E il mondo dello streaming sta diventando sempre più intransigente con questo tipo di comportamenti.