Abbiamo visto spesso grandi editori, grandi società, inviare lettere di cease and desist allo sviluppatore di un gioco più piccolo. Questa volta è il contrario. Infatti, secondo una denuncia presentata da Activision presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto centrale della California, il creatore di un browser game chiamato Warzone, che si chiama Fizzer, ha inviato ad Activision una lettera di cease and desist nel 2020.

Secondo Activision, i marchi registrati del browser game sono più vecchi di quattro mesi rispetto ai suoi, relativi a Call of Duty Warzone. Non solo, Fizzer ha anche dichiarato che la presenza di due marchi uguali “ha già portato e continuerà a portare il pubblico di riferimento a essere confuso o sbagliarsi” sulla distinzione tra i due giochi.

Activision, in un documento legale, non ci va certo piano nel descrivere il browser game in questione:

“Call of Duty: Warzone non potrebbe essere più diverso dal gioco di Defendant, un tabellone virtuale di nicchia, a basso budget simile a Risk della Hasbro, è inconcepibile che qualsiasi membro del pubblico possa confondere i due prodotti o credere che siano affiliati o collegati tra loro”.

A novembre, il creatore del webgame ha inviato il suo cease and desist ad Activision, dicendo che “sarebbe nei suoi diritti cercare di ingiungere Activision dall’utilizzare il marchio WARZONE e di recuperare denaro a seguito dell’uso illecito di Activision”.

Tutto questo porta al reclamo presentato da Activision questo mese, in cui si afferma che “Activision ha il diritto di dichiarare di non aver violato il presunto marchio di Defendant e ha il diritto di far maturare le sue domande di marchio in sospeso fino alla registrazione”.