Steam è ancora il distributore di videogiochi in digitale principale, nonostante la recente concorrenza di Epic. Uno degli standard che Steam ha aiutato a consolidare nell’industria è quello della spartizione 30/70% dei ricavi delle vendite tra distributore e sviluppatori. 

L’annuale GDC State of the Game Industry, sondaggio che intervista oltre 3000 addetti dell’industria videoludica, ha rivelato l’impopolarità di questo sistema. Soltanto il 3% degli sviluppatori ritiene che la percentuale che Steam trattiene sia adeguata al servizio che offre.

La stragrande maggioranza degli sviluppatori crede che la cifra sia esagerata, e riterrebbe più consona una trattenuta attorno al 10-15%. Il dato non è soltanto molto polarizzato, ma conferma un trend già visto nello State of the Game Industry del 2020.

Nell’industria non è soltanto Steam a utilizzare questo standard. Tutti gli store digitali, da GOG.com a Apple, trattengono un terzo dei ricavi degli sviluppatori. Eccezioni a questa regola sono state implementate di recente per quegli sviluppatori che superano una certa soglia di guadagno. Per Steam questa soglia è a 10 milioni di dollari, cifra che abbassa la percentuale al 15%, mentre per Apple è “soltanto” un milione.

Questi recenti cambiamenti sono stati spinti da Epic, che anche in questo campo si è fatta molto aggressiva. Lo store dei creatori di Fortnite infatti trattiene soltanto il 12% dei ricavi dalle vendite dei giochi.

Epic Game Store ha ancora però molta strada da fare per insidiare Steam. In particolare il contenuti creati dalle community sono ancora quasi monopolio dello store di Valve, e questo lo rende ancora molto più attraente di Epic per molti sviluppatori.

Infatti il sondaggio riporta che soltanto il 7% degli sviluppatori ottiene la maggior parte dei propri ricavi tramite Epic, contro il 47% di Steam. Il 40% degli intervistati inoltre non ricava assolutamente nulla dallo store di Epic. 

La controversia sulla divisione dei ricavi non è da sottovalutare, anche perché è alla base della causa legale che vede coinvolte Apple e Epic.