Nelle scorse settimane Activision Blizzard ha sottoposto ai propri azionisti un documento che ogni azienda presenta annualmente al proprio consiglio di amministrazione: il say on pay. La sua approvazione è cruciale in quanto rappresenta il giudizio complessivo degli investitori sulla dirigenza.

A prima vista gli azionisti di Activision sembrano essere molto contenti dell’operato dell’azienda. Il 96% di loro ha infatti votato in favore della rielezione di tutti i dirigenti. Ma c’è un dato che fa suonare un familiare campanello d’allarme. Solo il 54% degli azionisti ha approvato gli stipendi delle alte sfere della società.

Quella sulle compensazioni economiche della dirigenza è una polemica di lungo corso all’interno di Activision. Anche l’anno scorso questa particolare parte del say on pay aveva ricevuto una maggioranza stretta, solo il 57%.

Il malcontento palesato da questo voto ha poi portato ad una drastica riduzione dello stipendio di Bobby Kotick, amministratore delegato di Activision, che si è visto tagliare il salario del 50%. Il provvedimento però non sembra essere stato sufficiente a calmare gli animi in consiglio di amministrazione. A capeggiare la fazione dei critici c’è il fondo di investimento CtW. 

Activision Blizzard pesantemente criticata per lo stipendio esagerato di Bobby Kotick • Eurogamer.it
Bobby Kotick, amministratore delegato di Activision Blizzard

Michael Varner, dirigente del fondo che già aveva definito la riduzione dello stipendio di Kotick come mero fumo negli occhi, ha nuovamente incalzato Activision:

“Ci aspettiamo che Activision operi ulteriori cambiamenti in risposta al voto del 46% dei propri azionisti, che hanno manifestato scontento. Non possono riposare sugli allori solo per le modifiche apportate allo stipendio del signor Kotick. Inoltre, questa è la sesta volta in otto anni che il say on pay riceve meno del 70% dei voti favorevoli, e il 2021 ha segnato il dato più basso di sempre nella storia dell’azienda.”

Può sembrare che le richieste di CtW siano esagerate, ma in realtà hanno un fondamento come rivelato dal Financial Times. La riduzione dello stipendio di Kotick è infatti corrisposta ad una rimodulazione nel modo in cui l’amministratore delegato viene pagato.

Ad essere dimezzata è stata infatti soltanto la parte fissa del suo stipendio, mentre la parte legata agli obbiettivi aziendali ha assunto una maggiore rilevanza. Kotick, nonostante guadagni “solo” poco meno di 900.000 € l’anno fissi, avrebbe registrato introiti totali per oltre 155 milioni provenienti sempre dalla sua attività di CEO Activision.

È evidente che molti investitori di Activision Blizzard non sono d’accordo con queste cifre, anche visto il momento non felicissimo che l’azienda sta passando a causa della pandemia. Se le tendenze viste negli ultimi anni dovessero continuare, nel 2022 il say on pay rischia di non essere approvato.