È inutile nasconderlo, nonostante i suoi problemi PlayStation è la piattaforma leader del mercato videoludico, sia per quanto riguarda le vendite hardware che software. Una leadership del genere potrebbe facilmente essere affiancata a degli ottimi rapporti tra Sony e tutti i suoi publisher e sviluppatori ospiti all’interno della loro piattaforma, che si tratti di titoli AAA o Indie.

Sfortunatamente per quest’ultima categoria, questo scenario è tutt’altro che vicino e la realtà raccontata da Iain Garner negli scorsi giorni pare essere completamente diversa. Stando infatti alle dichiarazioni del co-fondatore del publisher Neon Doctrine, lavorare con Sony e PlayStation alla promozione e alcune volte anche alla gestione dei propri titoli sul loro PS Store è un processo tortuoso e complicato.

“Piattaforma X non offre alcun modo per poter gestire i propri giochi. Per poter avere un po’ di pubblicità bisogna fare i salti mortali, pregare e supplicare per qualsiasi livello di promozione. Ed un post sul blog non funziona così bene come pensiate. Se a Piattaforma X non piace il vostro gioco, nessuna celebrazione, nessuna rappresentazione, niente amore. […] Oh ma non preoccupatevi. C’è un modo per garantirvi uno spazio. Tutto quello che dovete fare è pagare la RAGIONEVOLE somma minima di 25,000 dollari. Oh e poi il 30% dei vostri guadagni…”

Alle lamentele di Garner, si sono aggiunte a suo supporto anche le dichiarazioni di Matthew White (WhiteThorn Games) e Ragnar Tørnquist (Red Thread Games).

“È impossibile pianificare il supporto al lancio, i coupon per i backers di Kickstarter impiegano mesi a generarsi, nessuno risponde alle mail di supporto. Non abbiamo opportunità di operare nello store (sconti etc.), il supporto per PS5 è un gran mistero. Il nostro supporto applicativo ci dice regolarmente che provvederà a questo ma non lo fa.”

“Draugen è uscito da più di un anno su console. Quando è stata l’ultima volta che ha ricevuto uno sconto? E di certo non è colpa di una mancanza di impegno. È scoraggiante.”

Cosa ne pensate? Di sicuro PlayStation dovrà lavorare molto sui suoi rapporti con i publisher più piccoli, ma vi immaginavate una situazione del genere?