Torniamo a parlare di Paradox Interactive e purtroppo non nel migliore dei modi. Dopo le scuse del CEO Fredrik Wester legate ai report usciti nel corso dell’estate su alcuni comportamenti inappropriati perpetrati nel corso del 2018 ai danni di alcune dipendenti del publisher, una recente indagine della testata svedese Svenska Dagbladet ha rivelato nuovi dettagli sul ruolo delle donne all’interno di Paradox.

All’interno dell’articolo (gentilmente tradotto da Eurogamer) viene dipinto un ambiente lavorativo dominato da un clima maschilista e dove i ruoli delle dipendenti donne o appartenenti ad altre minoranze non hanno valore. Ecco alcune testimonianze:

Ho partecipato a riunioni dove ero l’unica donna nella stanza. Una volta dissi “Hey, penso che dovremmo andare in questa direzione, secondo la mia esperienza” per poi beccarmi uno sguardo ed un commento come “Sai una cosa, tu sei qui solo come un trofeo (token hire. Quindi penso che dovresti rimanere in silenzio”.

Con Token Hire si intendono quei dipendenti appartenenti a categorie poco rappresentate e che vengono assunti esclusivamente per guadagnare punti simpatia sul pubblico e sugli investitori, decantando un supporto per la diversità sul posto di lavoro che, nel caso di Paradox, sembrava essere solo una maschera.

Ulteriori testimonianze criticano il comportamento della compagnia e la tolleranza di quest’ultima verso comportamenti sessisti e misogini, menzionando come alcuni manager abbiano chiuso un occhio sugli abusi commessi verso i dipendenti più giovani, per evitare di affrontare questioni complesse e placare l’ira dei propri superiori.

Al momento Paradox Interactive non ha voluto rispondere ad Eurogamer, ma è giusto riportare come negli ultimi mesi l’azienda abbia iniziato a prendere a cuore la questione, stringendo un accordo con il sindacato dei lavoratori svedesi. Tuttavia, ci vorrà comunque del tempo per migliorare un ambiente di lavoro che, secondo un sondaggio svolto dallo stesso sindacato, ha visto il 44% dei propri dipendenti vittime di questi abusi.