Nel 1973 il geniale Duo Hanna-Barbera produsse una versione a cartoni animati del popolare show “La Famiglia Addams” ispirata a sua volta dalle divertenti vignette satiriche del fumettista Charles Addams. L’adattamento per il piccolo schermo, nel tempo, ha subito diverse varianti: tra quelle che ricordo di aver visto da bambino l’inquietante, ma simpatica, famiglia viaggiava in giro per l’America su un mezzo di trasporto del tutto improvvisato che veniva utilizzato come casa. E l’edizione a cui faccio riferimento ad inizio recensione è proprio la suddetta. Vi starete chiedendo come mai abbia citato proprio questa versione? La risposta è molto semplice: questo secondo capitolo della “Famiglia Addams” mi ha ricordato delle similitudini proprio con esso e, purtroppo, non per questioni prettamente positive (quella serie, da quel che ricordo, anche se è stato un adattamento diverso non mi faceva particolarmente impazzire, specialmente se paragonata alla geniale serie televisiva in bianco e nero del 1964).

La trama di questo secondo episodio, premetto, si distacca completamente dagli avvenimenti accaduti nel capitolo precedente. Dunque se siete titubanti nel proseguire la visione, in quanto non avete assistito al primo film, non fatevi problemi.

 

Morticia e Gomez Addams vivono con ansia la fase adolescenziale dei loro figli, Mercoledì e Pugsley, che crescendo si mostrano sempre più indifferenti alle cene di famiglia e più interessati ai loro passatempi mostruosi. Per tentare di recuperare il rapporto la coppia decide di organizzare un viaggio in camper che coinvolga tutta la famiglia, tranne Nonna Addams (Loredana Bertè) che resterà a fare la guardia alla grande residenza dove, comunque, troverà un modo particolare per spassarsela. Con l’orribile camper stregato, gli Addams si avventurano in alcuni dei luoghi d’America più iconici ma contemporaneamente terrificanti, dove in compagnia dello Zio Fester ed del cugino IT, vivranno spaventose avventure interrotte solamente dalle stranezze di Mercoledì che si sente profondamente diversa dai suoi genitori. Come mai è tanto infastidita dalle loro egocentriche manifestazioni d’affetto? E chi sono i due sconosciuti che li seguono minacciosi?

Uno scenario tutto americano.

L’intera pellicola si basa su un viaggio interiore che vede coinvolta Mercoledì Addams. Lei, sostanzialmente, sarà la protagonista principale dell’intero film. Mercoledì si sente vittima di alcune circostanze che la circondano e si pone il dubbio di essere una vera e propria Addams o se, per qualche strana riccorenza, non sia un membro ufficiale della famiglia. Questa tematica, seppur in modo abbastanza vago, veniva riscontrata anche con il primo film ma in quel caso la diversità era dovuta ad un altro fattore: ovvero la monotonia del fare sempre le solite attività in famiglia quando, all’esterno della residenza, sembrava esserci qualcosa di più. La fobia degli Addams, comunque, era dovuta ai loro punti di vista differenti sul come vivere la propria spassosa (ma darkissima) vita della società che li accerchiava.

In questo film, il viaggio si basa su più tappe ed ognuna di queste presenta tematiche differenti con un umorismo che assomiglia molto alle vignette comiche del fumettista Charles Addams, seppur reinventate in una chiave moderna. Inoltre la pellicola d’animazione del gruppo MGM ha dalla sua parte numerosi omaggi al mondo del cinema che solo i cinefili più incalliti riusciranno a cogliere. Per esempio, ho particolarmente apprezzato la citazione ad un film horror passato in sordina come “Carrie – Lo sguardo di Satana” in una specifica scena. Non manca la presenza di alcune battute che sembrano richiamare il mondo odierno della cultura pop (tuttavia, per questa scelta, l’adattamento italiano potrebbe aver influito sul risultato finale).

Mercoledì Addams e Morticia in una scena del film.

A proposito di adattamento, è impossibile non poter citare la bravura dei doppiatori italiani: da Virginia Raffaele che interpreta il ruolo di Morticia Addams (la cui doppiatrice originale era Charlize Theron) e di una certezza come Pino Insegno per Gomez Addams (il cui corrispondente doppiatore era Oscar Isaac). Purtroppo, anche se è apprezzabile lo sforzo nel doppiaggio per far rimanere intatta la comicità dei rispettivi personaggi, ho trovato meno coinvolgente la prova di Eleonora Gaggero (Mercoledì Addams) e di Luciano Spinelli (Pugsley Addams). Tuttavia, rispetto alla pellicola precedente, si possono percepire dei lievi miglioramenti a livello di doppiaggio. Probabilmente questo risultato è dovuto anche grazie all’influenza di un grande doppiatore come Insegno.

Ma il film non si sviluppa solo sulla figura di Mercoledì Addams, in questo episodio è possibile osservare anche lo sviluppo di altri personaggi: lo Zio Fester, ad esempio, oltre ad alcune gag avrà una notevole rilevanza anche grazie ad un episodio che lo vedrà coinvolto ad inizio pellicola. Pugsley, trovandosi in una fase adolescenziale inizierà a trovare altri interessi ma nella sua confusione chiederà consiglio alla persona meno indicata della famiglia. Senza fare troppi spoiler, capirete una volta entrati in sala a chi faccio riferimento. Come nel precedente film, anche il cugino IT – “”doppiato”” dal rapper Snoop Dog – farà parte del cast della strampalata famiglia.

La famiglia Addams (quasi) al completo.

Dopo il successo del primo capitolo, arriva dunque il sequel d’animazione che segna il ritorno sul grande schermo della famiglia più spaventosa di tutti i tempi: La Famiglia Addams 2. La pellicola d’animazione, diretta da Greg Tiernan e Conrad Vernon, sarà reperibile al cinema il 28 ottobre, distribuito in Italia da Eagle Pictures, per un Halloween da paura.