Sono anni che nell’industria cinematografica odierna la nostalgia la fa da padrone con lungometraggi che spesso, nonostante la grande mole di rifacimenti a brand o saghe del passato, finiscono col deludere una grande fetta di fan storici alla fine della visione. Con questo spirito potreste immaginare come io, entrando in sala per la visione di Ghostbusters: Legacy, avessi un pizzico di preoccupazione sulla buona riuscita del progetto, con lo spettro dell’ennesimo imminente disastro. Vi faccio subito uno spoiler: non è stato così. Anzi confermo che, finalmente, questo nuovo capitolo della saga è l’eccezione che cambia le carte in tavola.

La pellicola si svolge in un’epoca moderna: sono passati ormai diversi anni da quando i quattro eroi acchiappa-fantasmi erano riusciti a salvare New York dalla minaccia di Gozer e, nonostante le loro imprese siano state salvate negli annali con internet, ormai dei quattro eroi sembrano essersi perse le tracce così come, parallelamente, le stesse minacce inerenti ai fantasmi. Tuttavia sembra che qualche fenomeno paranormale si sia abbattuto su una comunità americana. Callie Spengler (Carrie Coon) madre single con i suoi due figli Phoebe (Mckenna Grace) e Trevor (Finn Wolfhard) dopo essersi trasferiti nella piccola cittadina, inizieranno a scoprire una loro connessione con gli acchiappa-fantasmi e la segreta eredità lasciata dal nonno.

Uno dei lati positivi di questa nuova pellicola dedicata a Ghostbusters è che il regista, tale Jason Reitman, abbia cercato volutamente di riprendere in mano il brand (abbandonato dopo l’insuccesso commerciale del 2016 con l’edizione femminile dell’iconico film) tentando di ridargli la stessa atmosfera e credibilità che il padre, Ivan Reitman, aveva lasciato nel 1984. Una sorta di passaggio di testimone tra padre e figlio. Non che per migliorare l’orribile film del 2016 ci volesse molto, tuttavia ciò che si percepisce immediatamente è una grande cura che si evolve su ogni frangente: dalla sceneggiatura alle scenografie, tutte molto azzeccate, alla scelta degli attori fino ad arrivare alle battute, talvolta comiche, che saranno presenti nei momenti giusti senza risultare mai banali o invadenti.

Il lavoro sul concepimento di questa pellicola, ad ogni modo, inizia da diverso tempo. L’ispirazione e la voglia di portare al cinema un’esperienza degna del nome dei Ghostbusters nasce proprio dalle ceneri di quel fallimento del 2016 che sia i fan di vecchia data che i nuovi adepti, non sono mai riusciti a digerire e nè a supportare. Uno su tutti l’attore Hernie Hudson (colui che interpretava Winston Zeddemore), mai del tutto convinto del precedente progetto avviato dalla Sony. Ma come si poteva fare a portare al cinema, a distanza di così tanto tempo, un possibile terzo film del brand? Considerando anche che, purtroppo, uno degli attori principali del quartetto, Harold Ramis (Egon Spengler) venne a mancare nel corso del 2014? La risposta è molto semplice: affidando questo mastodontico progetto al regista Jason Reitman, affiancato anche dai saggi consigli di Dan Aykroyd, anch’esso (guarda caso) membro dei precedenti film originali. E cosa ci si può aspettare da un duo così importante? Anche qui, la risposta, è scontata: un ottimo lavoro.

Partiamo dall’idea di fondo. I produttori del film, probabilmente, hanno pensato di creare un concept che potesse riprendere sia le sensazioni nostalgiche del capolavoro originario cercando però, contemporaneamente, di rendere moderna la pellicola con idee e tecnologie più vicine ai nostri tempi. Oltre a questa scelta in tutto il film si percepisce che, in qualche modo, chi ha lavorato nella sceneggiatura, con la triste dipartita di Harold Ramis, abbia voluto rendere omaggio anche al buon Egon Spengler. La storia infatti, come spiegato precedentemente, gira principalmente sulla famiglia Spangler. Parlando proprio di loro, vorrei soffermarmi sull’eccellente scelta per quanto riguarda il casting.

Per il ruolo di Phoebe Spangler è stata selezionata la bravissima Mckenna Grace, nuova stella nascente del cinema. La sua parte, tra le altre cose, è un ruolo molto complicato essendo la protagonista effettiva del nuovo capitolo. Vi garantisco però che ciò che vedrete sarà strabiliante e che la sua interpretazione risulterà estremamente convincente e, seppur in certi frangenti possa sembrare un po’ forzata nell’esecuzione di certe battute, non vi farà avere rimpiangere la mancanza del buon Egon, da cui prende palesemente ispirazione. Ma d’altronde buon sangue non mente. Un discorso simile vorrei farlo anche per Finn Wolfhard (Trevor Spangler), altro attore di ottime prospettive e che, come ormai noto, deve gran parte del suo successo a Netflix anche perché, dal mio punto di vista, fuori da quel campo le sue prestazioni non riescono sempre a convincere del tutto poichè sembra che non riesca a separarsi completamente dall’alone di Stranger Things. Il che, comunque, non è proprio del tutto un male, specialmente se parliamo di Ghostbusters che del paranormale, unito a qualche sfumatura commedy, ne fa la sua linfa vitale. Dunque anche in questo caso un ruolo che si addice perfettamente.

Simpatica, anche se in un ruolo pienamente commedy, la prestazione del giovane attore Logan Kim (per gli amici “Podcast“) che sarà sostanzialmente un’ottima spalla in grado di rendere meno tese le situazioni in cui si imbatteranno i protagonisti del film grazie ad una serie di battute che non risulteranno mai fuori luogo o imbarazzanti.

In conclusione Ghostbusters: Legacy si può definire il capitolo che tutti i fan della serie cinematografica aspettavano da diverso tempo oltre che il migliore omaggio che si potesse fare ad un brand storico pieno di ammiratori provenienti da tutto il mondo. Il film vi farà ridere, riflettere e, perchè no, anche piangere di gioia. La pellicola non risulterà mai banale, anche se avrà una tinta vagamente nostalgica, e anzi probabilmente, uscirete dal cinema soddisfatti e sorpresi. Non mancheranno infatti le sorprese che, per motivi di eventuali spoiler, non possiamo rivelarvi. Ma fidatevi, rimarrete a bocca aperta!

Il film è stato presentato in Italia per la prima volta nel corso dell’evento La festa del cinema di Roma; tuttavia la versione recensita, al contrario di quella presentata alla manifestazione, era l’edizione doppiata interamente in italiano. Preparate dunque i vostri fluidi incrociati e le trappole per acchiappare i fantasmi in sala, dato che l’uscita è previsto per il 18 novembre nei migliori cinema d’Italia.