Hideki Kamiya è tornato a parlare di Scalebound e lo ha fatto in un episodio di “Kamiya Chronicles” sul canale Youtube “Cutscenes”. Il director giapponese ha chiarito quali siano state le circostanze che hanno portato alla cancellazione del progetto, approfittandone per scusarsi con i giocatori e con la stessa Microsoft che glielo aveva affidato.
“Collaborare con Microsoft significava pubblicare il gioco sull’ultima console Xbox (in questo caso One, ndr). Ancora una volta avevo il desiderio di realizzare un gioco di altissima qualità. Volevo fare qualcosa di fotorealistico. Anche se era un mio desiderio personale, pensavo fosse anche una missione necessaria per Platinum Games quella di migliorare la nostra qualità grafica e fare il passo successivo nella creazione di giochi moderni. Quindi abbiamo deciso di partire con un universo come quello. Amavo i mondi fantasy, sin da quando ero bambino. Mi sono sempre piaciuti i mondi con spade, magie e draghi. Quando ero bambino, non so se i giocatori esteri li conoscono, ma giocavo a Sorcerian, Hydlide e tutti queli classici dell’epoca per PC che tanto mi piacevano. Ho sempre voluto creare qualcosa su quel tema. Questo è il motivo per cui ho pensato ad un mondo basato su un ragazzo che combatteva insieme ad un drago. In ogni caso, fu una grande sfida per Platinum Games”.
Una sfida che però lo studio nipponico non riuscì a vincere, culminando poi nella cancellazione del progetto agli inizi del 2017. E proprio sulle motivazioni che hanno portato quel percorso ad interrompersi, Kamiya ha voluto fare chiarezza, assumendosi le sue responsabilità.
“Stavamo lavorando in un ambiente a cui non eravamo abituati. Stavamo sviluppando su Unreal Engine e ci mancavano anche le conoscenze adeguate per creare un gioco basato sulle funzionalità online. Gli ostacoli che dovevamo superare erano molto grandi. Non avevamo abbastanza esperienza e non siamo riusciti a superare quel muro, arrivando poi infine a quella conclusione. Mi dispiace per i giocatori che si erano interessati e soprattutto mi dispiace per Microsoft che aveva riposto in noi la sua fiducia come partner. Voglio scusarmi sia come creator che come membro di Platinum Games“.
Su cosa abbia portato al naufragio del progetto Scalebound se ne era parlato già abbastanza apertamente negli scorsi anni. Nonostante inizialmente si sia puntato il dito principalmente contro Microsoft, che pure si è assunta pienamente le sue responsabilità per voce di Phil Spencer, con il tempo anche Platinum Games ha apertamente evidenziato le proprie, ammettendo di non aver fatto “tutto quello che dovevamo fare come sviluppatori”. Un’assunzione di responsabilità che Kamiya ha voluto ribadire ulteriormente con le sue scuse per il fallimento del progetto.