Come sappiamo, Nintendo è molto protettiva verso le sue proprietà intellettuali. Che si tratti di pirateria oppure di progetti creati dai fan, i legali o i Ninja di Mario sono famosi per la loro spietatezza verso coloro che cercano di utilizzare i materiali provenienti dai prodotti della casa di Kyoto.

Purtroppo, l’ultima vittima di questa furia legale è forse uno dei content creator più famosi su YouTube, soprattutto se si parla dell’ambito: le soundtrack dei videogiochi. Stiamo parlando di GilvaSunner, gruppo olandese che negli ultimi giorni si è visto arrivare ben oltre 4000 segnalazioni per copyright da parte di Nintendo.

Per correttezza bisogna specificare come, a differenza del canale alternativo SilvaGunner, dove vengono caricati ogni giorno nuovi remix e parodie di diverse OST, GilvaSunner era un grande archivio di colonne sonore licenziate da Nintendo nella loro forma più pura. Il canale è stato per ben 11 anni uno dei principali metodi per ascoltare brani provenienti da franchise come Zelda, Mario, Metroid, Fire Emblem e tanti altri.

Tramite il suo account Twitter, GilvaSunner ha annunciato che, vista la situazione, il canale non potrà più essere operativo e verrà chiuso il prossimo Venerdì 4 Febbraio 2022.

“Ciao a tutti, dopo 1300 segnalazioni di copyright da Nintendo di qualche giorno fa, il canale YT ha ricevuto altre 2200 segnalazioni (e probabilmente ne arriveranno altre). Dopo averci pensato molto, ho deciso che a questo punto non vale la pena mantenere il canale e cancelleremo GilvaSunner (o quello che ne è rimasto) questo Venerdì.”

L’intera vicenda ha ovviamente riaperto una discussione molto sentita da tutti i fan Nintendo: l’impossibilità di ascoltare liberamente (e legalmente) i brani dei loro giochi preferiti, laddove altre software house come Capcom e Square Enix offrono una buona parte delle varie OST ufficiali all’interno di piattaforme di streaming come Spotify.

L’incapacità di Nintendo di soddisfare questa esigenza del pubblico, e le operazioni di chiusura a discapito dei vari canali che da anni non fanno altro che offrire un’alternativa (seppur non legale) ha generato più volte situazioni imbarazzanti.