Durante la scorsa estate, ben 1,000 dipendenti di Ubisoft pubblicarono una lettera aperta ai vertici della software house, stilando una serie di richieste che avrebbero contribuito a creare “A Better Ubisoft”, nome ripreso per rappresentare questa iniziativa. Tuttavia, a ben 200 giorni dalla creazione di questo movimento, l’amministrazione non sembra aver preso in considerazione nessun cambiamento.

Secondo il nuovo aggiornamento pubblicato sull’account Twitter ufficiale dell’iniziativa, negli ultimi giorni i dipendenti hanno ricevuto tramite mail un video in cui la Chief People Officer Anika Grant presentava i risultati del sondaggio dedicato alla soddisfazione dei propri dipendenti.

Secondo i membri del movimento A Better Ubisoft il video è risultato non solo breve e incredibilmente opaco, ma è stato incapace di comprendere i veri problemi legati all’insoddisfazione generale che aleggia all’interno degli studi, che il più delle volte sono costretti a scendere a compromessi in un ambiente di lavoro che non li accetta e non li fa sentire a proprio agio.

“Siamo stanchi di ripetere in continuazione queste ovvietà ad un team manageriale che può essere o accidentalmente ignorante o che semplicemente non vuole ascoltarci. Continuiamo a spingere perché ci teniamo al nostro lavoro. Teniamo alle persone con cui lavoriamo, i giochi che creiamo e stiamo disperatamente cercando di riparare questa compagnia. Il nostro obiettivo è una Ubisoft migliore e più giusta.”

Queste dichiarazioni andrebbero in conflitto con quanto affermato da un portavoce di Ubisoft lo scorso Luglio a Video Game Chronicles, che aveva specificato che le varie richieste della lettera sarebbero state prese in considerazione. A quanto pare però, come già menzionato lo scorso Novembre, la situazione è molto diversa dalla narrativa raccontata da Ubisoft e dal suo CEO Yves Guillemot.