Activision Blizzard continua a vivere sotto i riflettori della critica. Tra il caso degli abusi sul posto di lavoro e le accuse di sabotaggio nel processo di sindacalizzazione di Raven Software, l’azienda di Bobby Kotick sta cercando in tutti i modi di ristabilire la propria immagine, puntando su un tema che negli ultimi anni è diventata la scialuppa di salvataggio per le compagnie che vengono pizzicate con la mano nel barattolo della marmellata del torto: la diversità e l’inclusione.

Tuttavia, quanto presentato negli ultimi giorni da King – la costola di Activision attiva nel mercato mobile – non ha portato alla reazione sperata dai piani alti di Activision, creando invece l’ennesima polemica attorno al colosso dell’intrattenimento.

Activision Blizzard King Diversità Overwatch
Stando a quanto riportato dall’insider Imran Khan sulle pagine di fanbytes, Activision Blizzard King avrebbe iniziato a pubblicizzare l’introduzione di una metrica sulla diversità, ovvero delle regole utilizzate dagli sviluppatori di Candy Crush per la scrittura di personaggi inclusivi e lontani da bias e stereotipi.

“Lo strumento di Diversità è un sistema di misuramento, che ci aiuta ad identificare quanto diversi siano i tratti di un set di personaggi e come questi possano essere diversi se confrontati con la norma. Una volta stabilita una base per i tratti tipici di un personaggio (tramite il lavoro del nostro team creativo assieme a degli esperti di Diversità ed Inclusione), può confrontare dei nuovi design e misurare la loro diversità. […] In questo modo, lo strumento può delineare tra personaggi gettone e la vera rappresentazione.”

Come specificato dallo stesso Khan e da tantissimi altri utenti che hanno utilizzato i social per esprimere la propria opinione, questo schema non fa altro che forzare e mettere a disagio, in quanto va a quantificare un’operazione che, tramite il lavoro creativo autonomo nella creazione di un cast variegato in termini di etnie, nazionalità e culture, dovrebbe risultare genuino.

Lo schema è stato discusso anche all’interno degli studios di Activision, soprattutto da alcuni membri del team di Overwatch che hanno fin da subito preso le distanze e criticato l’operato di Activision.

“Giuro su Dio, la nostra compagnia ce la sta mettendo tutta per massacrare la buona volontà degli sviluppatori di un gioco. Overwatch non usa questo inquietante e distopico grafico, i nostri scrittori hanno degli occhi. I nostri artisti: hanno gli occhio. Per quel che so anche i produttori, registi etc. hanno degli occhi.”

Insomma, ancora una volta Activision Blizzard cerca di fare un passo in avanti compiendo allo stesso tempo tre passi indietro.