Lo sviluppatore di Sonic Origins, Simon Thomley, ha attaccato Sega dopo il lancio piuttosto infelice della raccolta di remaster.

Thomley, che è il fondatore di Headcannon, lo studio di co-sviluppo di Sonic Origins, si è sfogato su Twitter, sostenendo che Sega ha introdotto “bug selvaggi” nel gioco uscito ieri, 23 giugno.

“Questo è frustrante. Non mentirò dicendo che non c’erano problemi in ciò che abbiamo dato a Sega, ma ciò che è in Origins non è nemmeno ciò che abbiamo consegnato. L’integrazione ha introdotto alcuni bug selvaggi che la logica convenzionale farebbe credere siano una nostra responsabilità – molti di loro non lo sono.”

Headcannon ha già lavorato con Sega nel ben accolto Sonic Mania nel 2017 e ha collaborato con l’ultimo titolo uscito rimasterizzando Sonic 3 & Knuckles. Tuttavia, Thomley ora sostiene che lui e il suo team hanno essenzialmente lavorato a “un progetto separato che è stato poi organizzato in qualcosa di completamente diverso”.

“Sapevamo che ci sarebbe stata un grande crunch e ci siamo impegnati per farcela in modo che questo potesse essere realizzato e pubblicato. Ancora una volta, posso assumermi la responsabilità degli errori miei e della mia squadra, e ce ne sono stati. Alcuni errori reali, alcuni trascurati, alcuni lavori urgenti, alcune cose che abbiamo notato ma che non ci è stato permesso di correggere verso la fine. Non è assolutamente perfetto e parte di esso proviene da noi. È complicato.”

In sostanza, Thomley afferma che lui e la sua squadra non sono contenti dello stato del gioco a causa dei numerosi bug e problemi che interessano la raccolta.

“Sono estremamente orgoglioso del mio team per le sue prestazioni sotto tale pressione, ma ognuno di noi è molto scontento dello stato di Origins e persino di Sonic 3. Non eravamo nemmeno troppo entusiasti del suo stato in pre-submission, ma molto era al di fuori del nostro controllo. Abbiamo chiesto di apportare correzioni importanti vicino alla presentazione, ma non ci è stato consentito a causa delle regole di presentazione e approvazione. Abbiamo chiesto informazioni su eventuali posticipi ma ci è stato detto che non erano possibili. Ci siamo offerti di tornare per correzioni e aggiornamenti post-rilascio – non sappiamo ancora cosa dobbiamo fare”.

Insomma, una situazione caotica in cui l’autore ammette le proprie colpe ma non si risparmia contro il publisher, colpevole di un’errata gestione dei tempi. Speriamo che la situazione possa presto risolversi.