Avete presente Wallpaper Engine no? Per i pochi che non la conoscono, eccovi un piccolo riassunto: si tratta di un’applicazione acquistabile su Steam al modico prezzo di 3,99 euro ed è specializzata nella creazione di sfondi personalizzati tramite un editor molto più avanzato di quello fornito in serie con Windows o macOS.

Negli ultimi anni, l’applicazione è salita alla ribalta, diventando una delle app più scaricate e utilizzate giornalmente su Steam (attualmente in 11a posizione), con ben più di 500.000 recensioni più che positive. Ma come mai tutto questo successo? Uno studio del MIT Technology Review ha scoperto qualche retroscena interessante.

Secondo le sue stime, più o meno il 40% degli utenti attivi su Wallpaper Engine proverrebbe dalla Cina, con alcuni di loro che utilizzano i server in cloud dell’applicazione per superare le censure del governo cinese sulla pornografia, ovvero il 7,5% del materiale diffuso all’interno della piattaforma, tra hentai, video pornografici professionistici e amatoriali.

Wallpaper Engine Cina Steam

Il report originale include anche un’intervista con Cui Jianyi, giornalista cinese che – per pura curiosità sì sì – ha cercato di trovare una giustificazione dietro alla popolarità di Wallpaper Engine nella propria nazione.

“Sono passati almeno 2 o 3 anni da quando l’app è diventata virale. Ero confuso sul perché si trovasse sempre tra i primi 10 software.
Alle persone piace così tanto cambiare gli sfondi?”

Quello che Jianyi ha trovato durante le sue esplorazioni ha dell’incredibile. Su Wallpaper Engine non è solo possibile trovare delle illustrazioni piccanti, ma sono anche presenti meme su Donald Trump e copie pirata dei film di Hollywood. In poche parole, per alcuni utenti Wallpaper Engine è una versione in borghese di The Pirate Bay.

In seguito, Jianyi ha cercato di spiegare il perché l’app o quantomeno Steam vengano utilizzate in questo modo in Cina, nazione che limita di molto la libertà del software circolabile all’interno dei computer.

“Consumare contenuti erotici è un bisogno basilare. Se non ci fossero siti di pornografia legittimi, la gente li consumerà ovunque li possano trovare.”