Che siate fan del brand o meno, è innegabile per tutti che EA Sports abbia contribuito a scrivere una pagina di storia del gaming moderno con FIFA. Questo nuovo appuntamento annuale segna tuttavia la fine della storica partnership fra la federazione calcistica internazionale ed Electronic Arts, e dunque dopo 30 anni di giochi targati FIFA mi sembra doveroso iniziare la recensione con un tributo a questo storico franchise, che sì abbiamo visto crescere negli anni, ma che allo stesso modo ha accompagnato anche noi durante la nostra crescita come giocatori.
Cosa aspetta il futuro dei titoli calcistici targati EA Sports è impossibile da prevedere, e dunque non rimane che tuffarci (magari in area di rigore) per scoprire cosa FIFA 23 ha da offrire per suo il canto del cigno prima del suo rebranding definitivo.
L’HyperMotion 2 rende il feeling palla al piede come mai prima d’ora
La novità più prorompente di questo FIFA 23 è senza ombra di dubbio la tecnologia HyperMotion 2, presente tuttavia solo per le versioni Xbox Seies S/X, PlayStation 5 e PC del titolo. Questo nuovo engine dedicato alla fisicità e realisticità delle animazioni in game è stato sviluppato da EA catturando la bellezza di 6.000 movimenti in partite fra professionisti sui campi reali, permettendo così al gioco di restituire un feeling palla al piede mai visto prima d’ora. Se dunque il gameplay di FIFA è stato spesso criticato fra un capitolo annuale e l’altro per la sua mancanza di progressi, in questa nuova iterazione, e soprattutto per ciò che riguarda le versioni per le nuove piattaforme, anche i fan più rodati potranno rimanere spiazzati per come si svolgeranno le azioni di attacco e difesa durante le partite. A proposito di difesa, quest’anno FIFA 23 ha deciso di lasciare molta più responsabilità al giocatore stesso più che affidarsi a delle tattiche dell’IA.
Tutto il sistema di posizionamento e marcatura dei difensori è stato reso più manuale, e questo elemento, unito all’HyperMotion 2, può portare a dei contrasti e a degli interventi in game dai risultati davvero imprevedibili. Ciò rende anche naturalmente più difficile marcare e difendere, ed in caso il nostro avversario disponga di attaccanti con un passo rapido o che riescono a scavalcare la difesa con dei filtranti, allora non gli rimarrà che trovarsi uno contro uno col portiere, e in genere si sa come vanno a finire queste situazioni.
A proposito di portieri, anche questi ultimi hanno ricevuto un piccolo revamp della loro intelligenza artificiale, facendoli così diventare da un lato più forti, ma allo stesso tempo anche più scarsi. Mi spiego meglio: in FIFA 23 i portieri una volta toccata una palla alta la portano al petto bloccandola, e dunque non si verificano più quelle “papere” di quando il pallone scivolava letteralmente fra le mani del portiere lasciando porta libera all’attaccante avversario. Tuttavia questi ultimi sono stati anche nerfati nelle situazioni di palle basse o mischie in mezzo all’area di rigore, poiché se il portiere non vedrà partire il tiro, perché ad esempio coperto da altri giocatori, esso si butterà nettamente in ritardo. I mischioni in area diventano così delle vere e proprie golosissime occasioni da rete quasi sicura.
Un’altra novità davvero da promuovere per FIFA 23 è il nuovo sistema relativo a tutti i calci piazzati: angoli, punizioni e rigori, che è stato rivisitato del tutto. Per i primi due tipi di piazzato è presente un indicatore che ci mostra la parabola che avrà il tiro, oltre a poter utilizzare la levetta destra per poter dare diversi effetti al pallone. I rigori invece non presentano più la classica freccetta, ma bensì un semplice indicatore di tempismo per calciare. Una volta dato l’input non bisognerà far altro che direzionare il rigore, rendendo il penalty molto più intuitivo anche per i meno avvezzi.
FUT è ormai la colonna portante dell’esperienza online
Anche FIFA Ultimate Team ha ricevuto diverse migliorie e guizzi d’innovazione, mantenendo però la rodata formula fra pacchetti gatcha e gestione delle compravendite che l’ha fatta diventare negli anni il cardine dell’online per FIFA. Il sistema dell’intesa in FIFA 23 funziona in modo abbastanza differente rispetto al passato, poiché ogni giocatore dispone di 3 punti intesa (33 al massimo per la squadra appunto), che possono aumentare non più in base a chi si trova vicino al calciatore in formazione, ma basterà che gli altri suddetti giocatori, di stessa nazionalità, campionato o club, siano nella rosa titolare a prescindere dalla loro adiacenza. Questa è una piccola rivoluzione per la modalità, visto che in questo modo si aprono scenari di team ibridi che prima d’oggi erano impensabili da creare proprio appunto per la questione dell’adiacenza forzata.
Altra novità per FUT sono i Momenti, piccole sfide che fungono anche da tutorial all’inizio e che ci permettono di guadagnare una nuova valuta, delle stelle, da scambiare nel negozio per dei pacchetti oro. Il resto della modalità è pressoché identico a quello a cui siamo stati abituati negli scorsi anni, Division Rivals, Fut Champions, Squad Battles, Draft, e chi più ne ha più ne metta.
Le novità sono principalmente su FUT
Per quanto riguarda invece le modalità esterne ad Ultimate Team, quindi Carriera, Volta e Pro Club, sembra che anche in questo ultimo FIFA EA Sports si sia limitata ad eseguire il classico compitino annuale, aggiungendo poche scene d’intermezzo nelle modalità single-player, come la firma dei contratti o gli addii dei giocatori al club, volte ad aumentare un minimo il senso di credibilità dei momenti di calciomercato. Unica nota positiva è la presenza più forte del calcio femminile, con squadre internazionali come il Chelsea che offrono non sono la classica rosa maschile, ma anche la possibilità di vestire la maglia delle ottime giocatrici dei Blues.
Per quanto riguarda il lato tecnico, su Xbox Series S/X, PlayStation 5 e PC l’espressività dei giocatori (o almeno di quelli più famosi della scena internazionale) è stata migliorata, così come in rendering in game degli allenatori più importanti al mondo. Menzione d’onore come al solito per le colonne sonore, scelte sempre con cura dal team di EA Sports dal panorama più o meno indipendente.
Volendo tirare le somme per questo ultimo storico capitolo brandizzato FIFA, si può dire che la vera grande novità introdotta sia l’HyperMotion 2. Grazie agli hardware di nuova generazione, uniti ai progressi tecnici del team di EA Sport,s si può tranquillamente affermare che il calcio videoludico non è mai stato così fisico e dinamico, offrendo un’esperienza davvero appagante pad alla mano. Certo, stiamo parlando sempre di un FIFA, quindi le situazioni di sbilanciamento (soprattutto per quanto riguarda gli attaccanti) saranno sempre presenti, e non rimane dunque che sperare patch correttive da parte del team di sviluppo.
Sintetizzando, il flow di gameplay di FIFA 23 è più simile che mai a quello di una partita ad alti livelli in Premier League, fenomeni da una parte e dell’altra che con le loro accelerazioni e gli uno-due fulminei bucano ogni difesa segnando gol spettacolari, ma forse era proprio questa l’idea di base di Electronic Arts. Questo FIFA 23 è più arcade che mai, e non per forza si tratta di un difetto, poiché se bisogna dare l’addio ad un franchise, è sempre meglio farlo col botto.