Activision Blizzard continua a vivere sotto i riflettori della critica. Tra il caso degli abusi sul posto di lavoro e le accuse di sabotaggio nel processo di sindacalizzazione di Raven Software, l’azienda di Bobby Kotick sta cercando in tutti i modi di ristabilire la propria immagine, puntando su un tema che negli ultimi anni è diventata la scialuppa di salvataggio per le compagnie che vengono pizzicate con la mano nel barattolo della marmellata del torto: la diversità e l’inclusione.
Tuttavia, quanto presentato negli ultimi giorni da King – la costola di Activision attiva nel mercato mobile – non ha portato alla reazione sperata dai piani alti di Activision, creando invece l’ennesima polemica attorno al colosso dell’intrattenimento.
Stando a quanto riportato dall’insider Imran Khan sulle pagine di fanbytes, Activision Blizzard King avrebbe iniziato a pubblicizzare l’introduzione di una metrica sulla diversità, ovvero delle regole utilizzate dagli sviluppatori di Candy Crush per la scrittura di personaggi inclusivi e lontani da bias e stereotipi.
“Lo strumento di Diversità è un sistema di misuramento, che ci aiuta ad identificare quanto diversi siano i tratti di un set di personaggi e come questi possano essere diversi se confrontati con la norma. Una volta stabilita una base per i tratti tipici di un personaggio (tramite il lavoro del nostro team creativo assieme a degli esperti di Diversità ed Inclusione), può confrontare dei nuovi design e misurare la loro diversità. […] In questo modo, lo strumento può delineare tra personaggi gettone e la vera rappresentazione.”
Come specificato dallo stesso Khan e da tantissimi altri utenti che hanno utilizzato i social per esprimere la propria opinione, questo schema non fa altro che forzare e mettere a disagio, in quanto va a quantificare un’operazione che, tramite il lavoro creativo autonomo nella creazione di un cast variegato in termini di etnie, nazionalità e culture, dovrebbe risultare genuino.
Lo schema è stato discusso anche all’interno degli studios di Activision, soprattutto da alcuni membri del team di Overwatch che hanno fin da subito preso le distanze e criticato l’operato di Activision.
God I swear our own company tries so hard to slaughter any good will the actual devs who make the game have built
Overwatch doesn't even use this creepy distopian chart, our writers have eyes. The artists: have eyes. Producers, directors, etc, as far as I know also all have eyes https://t.co/WEMRf8QmBu
— melissa kelly ? (@_mlktea) May 14, 2022
“Giuro su Dio, la nostra compagnia ce la sta mettendo tutta per massacrare la buona volontà degli sviluppatori di un gioco. Overwatch non usa questo inquietante e distopico grafico, i nostri scrittori hanno degli occhi. I nostri artisti: hanno gli occhio. Per quel che so anche i produttori, registi etc. hanno degli occhi.”
Insomma, ancora una volta Activision Blizzard cerca di fare un passo in avanti compiendo allo stesso tempo tre passi indietro.