Sono passati oramai quattro lunghi anni da quando GWENT ha esordito come minigame nell’acclamato The Witcher 3 Wild Hunt, e dopo pressanti richieste dei fan innamorati è diventato un CCG a tutti gli effetti. Ibrido tra un gioco di carte e uno strategico a turni, questo titolo si è presto ritagliato una dignità e una fanbase propria, anche grazie all’ottimo Thronebreaker che ci ha regalato una campagna single player. La novità che sta tenendo incollati agli schermi i giocatori è Crimson Curse, prima espansione multiplayer di GWENT, che porta con sé più di 100 nuove carte, per un totale di più di 300. Numeri importanti.

Il richiamo al sangue nel titolo è evidente, ed è giustificato dall’arrivo dei tanto agognati vampiri, tra le creature più affascinanti dell’universo fantasy, versioni sbrilluccicanti escluse. Crimson Curse non si limita però ad introdurre le sanguisughe della notte, bensì si basa su Blood and Wine e ne ripropone atmosfere e personaggi con grande charme. Ogni fazione ha ricevuto un pacchetto altamente caratterizzato: Cintra si aggiunge ai Regni del Nord, il ducato di Toussaint a Nilfgaard, driadi e treant vanno ad unirsi ai ribelli scoia’tael, mentre a Skellige sorge il terribile culto di Svalblod. Non si può rimanere indifferenti alle misteriose driadi, ma gli abominevoli cultisti di Svalblod, capaci di andare in berserk e trasformarsi in enormi orsi, hanno conquistato il mio giovane cuore.

Con le nuove carte sono state introdotte anche numerose meccaniche e interazioni, alcune semplici trigger, altre più complesse e sfaccettate. Fa il suo ritorno anche “scudo”, una barriera che protegge un’unità dal prossimo danno ricevuto, qualunque sia la sua entità, assente dalla fine della closed beta e di cui i giocatori veterani sentivano decisamente la mancanza. Molto interessanti anche i nuovi leader: primo tra tutti Dettlaff, protagonista indiscusso di questa espansione, ma anche Anna Henrietta e il sanguinario dio mezzo orso. Sono tutti dotati di abilità che oltre ad aggiungere nuove meccaniche di gioco si sposano perfettamente con la lore del mondo di The Witcher.

Dedicherei un intero trattato a vagheggiare sulla bellezza delle illustrazioni di GWENT, e Crimson Curse ne occuperebbe diversi capitoli. I disegni sono meravigliosi e le versioni animate delle carte sono spesso impressionanti. Nonostante la, fisiologica, presenza di qualche illustrazione meno ispirata, è impossibile non rimanere affascinati dall’indiscutibile qualità della direzione artistica del titolo, da sempre una delle punte di diamante del gioco. Un artbook sarebbe d’obbligo.

I nuovi contenuti sono stati accompagnati da una corposa patch, che ha risolto alcuni glitch e ha bilanciato il core set per renderlo compatibile con la nuova espansione, oltre a smorzare gli archetipi più forti per incoraggiare i giocatori a esplorare le nuove possibilità del vasto mondo del gioco. L’approccio al game design e al bilanciamento continua ad essere molto più flessibile e dinamico di gran parte della concorrenza: gli sviluppatori si mostrano quasi sempre ricettivi alle lamentele o ai suggerimenti della community, spesso ricreando da zero le carte più problematiche e modulando quelle più dominanti. Non si sono smentiti nemmeno in questa occasione: l’aggiornamento ha risposto a quasi tutti i bisogni dei giocatori, continuando ad incoraggiare un ambiente competitivo (e non) il più sano possibile.

Per chi, come me, ha accumulato migliaia di ore in questo gioco è praticamente indispensabile tuffarsi anche in questo set, ma se siete ancora alle prime armi aspettate un po’ prima di usare le risorse del gioco per aggiungere le carte che più vi ispirano alla collezione. Ci saranno sicuramente dei piccoli nerf nei prossimi giorni, visto che il power level di alcune carte sembra un po’ troppo alto.

Questa espansione segna sicuramente un punto molto importante nella storia di GWENT, che nel passato ha avuto più di qualche tentennamento, ed è la conferma di quanto il team di sviluppo sia soddisfatto del lavoro svolto fino a questo punto. La mia opinione, e speranza, è che da questo momento in poi si sentano in grado di gestire ancora più contenuti, magari con cadenza regolare. Nonostante qualche raro errore di traduzione e un po’ di filler, assolutamente inevitabile vista la mole di contenuti, Crimson Curse è veramente un’ottima aggiunta per GWENT. Incredibilmente atmosferica, visivamente estasiante, con meccaniche godibili che si integrano perfettamente con quello che già era presente. Sicuramente sarà necessario qualche aggiustamento, siamo ancora a pochi giorni dal lancio, ma a questo punto il futuro di GWENT sembra decisamente roseo. Il gioco è sopravvissuto alla saturazione del mercato dei cardgame digitali e alla competizione spietata di colossi come MTG Arena e Hearthstone, guadagnandosi una player base nutrita e stabile, anche grazie all’affetto dei giocatori per la saga di The Witcher.

Per chi già conosceva GWENT, Crimson Curse è un’aggiunta obbligata, ma anche i nuovi giocatori saranno tentati da questa magnifica espansione. Ritengo che al momento sia abbastanza complesso per i novizi avvicinarsi al gioco, non solo per l’aggiunta consistente di carte, ma soprattutto poiché gli starter deck non sono abbastanza competitivi. Inoltre il deck building non è facile da apprendere e l’arena, una modalità solitamente casual-friendly, è incredibilmente punitiva con chi non conosce bene il gioco, a partire dal draft. Rimane uno dei titoli free to play più generosi che ci siano: praticamente il gioco ti sommerge di risorse di ogni genere anche in caso di sconfitta continua. Ciò nonostante, il primissimo impatto potrebbe scoraggiare parecchio i novellini. Resistete!

Invito gli appassionati di The Witcher o dei card game a provare questo titolo senza indugi, soprattutto ora che ha ricevuto questa corposa addizione di contenuti. Si può ottenere molto senza spendere nulla, pregio non da poco oggi come oggi, ma acquistare qualche pacchetto (pardon, barile), dall’amichevole troll Empørio non vi farà rimpiangere i vostri soldi. Ci si affeziona a GWENT, garantito.