Il panorama degli indie è sempre più variegato e ricco di proposte. Può accontentare i gusti più svariati, con un’ampia scelta di titoli che vanno dai generi più particolari fino a quelli classici, ormai impressi nella storia del videogioco. È un mercato ricco come non mai, dunque cosa può fare un indie per attirare l’attenzione su di sé e spingere un giocatore a sceglierlo a discapito di un altro titolo? Molte sono le risposte. Tra queste, c’è la spinta massiccia sul lato artistico, caratteristica che ha spesso indirizzato i miei criteri di selezione. E se prendiamo in considerazione questo aspetto, non si può rimanere indifferenti davanti ad un titolo ispirato come The Liar Princess And The Blind Prince.

L’errore e il sacrificio di una bugiarda

Sviluppato da Nippon Ichi Software, studio giapponese autore della saga Disgaea, The Liar Princess And The Blind Prince è un action-adventure con diversi elementi platform. Disponibile su Nintendo Switch e PlayStation4, e il gioco è stato provato su quest’ultima piattaforma, è impostato come una fiaba e tutta la trama viene raccontata come tale.

In una foresta oscura circondata da diversi regni, una triste lupa dall’aspetto mostruoso canta alla luna in cima ad una collina tutte le notti in cui si sente sola. Una sera sente un applauso provenire dalla base della collina: si tratta di un giovane principe esploratore che, in visita nella foresta, ha apprezzato molto il suo canto. La lupa si affeziona a lui, che viene ad ascoltarla tutte le sere, ma ha paura di essere vista. Teme che se il principe scoprisse il suo vero aspetto, non verrebbe più a sentirla cantare, spaventato dalle sue sembianze. Una sera il principe decide di scalare la collina per scoprire a chi appartiene questa voce così soave. La lupa, vedendolo arrivare e spaventata, cerca di coprirgli il volto con la sua zampa, ma per sbaglio lo acceca con i suoi artigli facendolo cadere dalla collina. Una volta ritrovato, il principe viene imprigionato, reo secondo la sua famiglia di avere un aspetto impresentabile a causa della sua cecità, un aspetto che porta disonore a tutto il regno. La lupa vuole liberarlo, ma non potrebbe toccarlo in alcun modo, dato che il principe è rimasto traumatizzato da quel tragico evento e ricorda perfettamente il tocco del mostro. Allora la creatura si rivolge alla strega della foresta, che le concede la possibilità di trasformarsi in una principessa a suo piacimento, in cambio però della sua capacità di cantare. La lupa libera il principe, mentendo sulla sua vera natura, dando inizio ad un viaggio che ha come scopo quello di portare il principe al cospetto della strega e fargli riottenere la vista.

L’Arte di ammaliare

Tutto questo bellissimo incipit viene raccontato da una narratrice in giapponese, mentre sulle pagine di un libro scorrono disegni con didascalie di ciò che accade. Devo puntualizzare che il gioco non è localizzato in italiano, ma l’inglese utilizzato non è proibitivo, essendo volutamente semplice per creare l’atmosfera di una fiaba, dunque non dovreste incontrare grosse difficoltà. Il ritmo è molto lento e si ha modo di cominciare veramente a giocare solo dopo venti minuti abbondanti. In generale, molte delle sezioni narrate dilatano i tempi e possono risultare noiose ai più impazienti,i soli a cui non consiglio il gioco. Si tratta dell’unico potenziale difetto del titolo, ma si presume che tutti coloro interessati a The Liar Princess And The Blind Prince siano persone amanti delle storie, a cui piace prendersi tutto il tempo necessario per immergersi in un mondo di fantasia. Superato quest’unico scoglio, il gioco è un piacere per gli occhi e può vantare un comparto artistico a dir poco sublime.

Ogni scenario, personaggio e nemico è disegnato a mano, con un design ispiratissimo nella sua semplicità. Scalda il cuore vedere come ogni volta che la lupa si trasforma in principessa, questa si sistemi la corona sulla testa e si muova in modo elegante e deciso, completamente in contrasto ai movimenti duri, sgraziati e ferali dell’altra sua forma mostruosa. Il principe invece, a causa della sua cecità, si muove in modo timido e indeciso, ed è sconcertante vedere quanto sia ben caratterizzato persino quando non si muove, con le braccia larghe e tese in cerca di un contatto col mondo esterno. Questo risultato è stato ottenuto grazie ad un studio meticoloso e ad indicazioni ben precise riportate sui bozzetti di lavoro, che è possibile sbloccare collezionando le cento foglie presenti nel gioco, cinque per ogni stage. Una ricompensa molto apprezzata che permette di capire quanto amore e attenzione siano stati riversati nel titolo. Altri collezionabili sono i fiori, più difficili da scovare rispetto alle foglie, che sbloccano un’ulteriore storia di approfondimento della trama principale. Ad aiutare nell’immersione ci pensa la bellissima colonna sonora, perfetta in ogni contesto e situazione, mai fuori luogo, sempre puntuale nei momenti giusti.

Un compagno fidato

Parlando del gameplay, il gioco consiste nel portare con sé il principe tenendolo per mano attraverso svariati stage, ambientati in zone diverse della foresta. Ogni zona ha delle caratteristiche peculiari che creano situazioni sempre variegate tra le quali districarsi per poter proseguire il viaggio. Il tragitto è ostacolato da diversi nemici, che possono essere uccisi in forma di lupa, ed enigmi da risolvere con una curva di difficoltà crescente ma mai frustrante. Un solo enigma opzionale mi ha causato parecchi grattacapi, presentato come più complesso di quanto non fosse realmente. La risoluzione degli enigmi avviene con lo sfruttamento di entrambe le forme che può assumere la lupa o con l’impartizione di alcuni ordini al principe, che può muoversi autonomamente fino ad una certa distanza o raccogliere oggetti ai suoi piedi, utilizzabili come pesi o per illuminare luoghi bui. Ovviamente dovete stare attenti a proteggere non solo voi stessi, ma anche l’indifeso principe. La morte della lupa o di quest’ultimo causa il ritorno al checkpoint più recente, ma il gioco non fa mai avvertire il ragazzo come una zavorra. Al contrario, è appagante interagire con lui e vederlo rendersi utile come può. Per nulla banale se pensiamo ai molti giochi del passato che hanno reso i compagni da scortare fastidiosi e odiati.

The Liar Princess And The Blind Prince è una gemma pura e dolce del panorama indie attuale. Una fiaba magica che si può portare a termine in una decina di ore dedicandosi alla ricerca di tutti i collezionabili. Dieci ore dalla grande intensità emotiva, che in alcuni momenti riescono a strappare più di un sorriso di tenerezza. Un gioco delicato, sensibile, ricco di amore, mai stressante, soave come una canzone cantata alla luna.
Uno degli esempi da presentare a coloro che fanno ancora fatica a definire il videogioco una forma d’arte.