È di ieri la notizia che, a causa del Coronavirus, la fiera del fumetto più importante del nord Italia, Cartoomics, è stata rimandata. MilanoFiere, l’organizzatore dell’evento, non si è però limitata a cambiare data, ma l’ha accorpata alla Milan Games Week. La fiera dei videogiochi milanese si svolge tra il 2 e il 4 ottobre, un mese prima di un’altra fiera, o meglio della fiera per eccellenza, Lucca Comics and Games.

Da qui la domanda che è sorta spontanea in redazione. E se gli organizzatori di Cartoomics e Games Week stessero provando a fare di necessità virtù? Se volessero cogliere l’occasione per vedere se in Italia è possibile creare un altro evento nerd della stessa magnitudo di Lucca Comics?

Ho fatto qualche ricerca in questi giorni ed ecco quello che ho scoperto.

Perché farlo?

Questa domanda non è scontata. L’occasione che l’epidemia ha dato agli organizzatori di Games Week e Cartoomics è ghiotta. Un test libero da critiche, dettato all’apparenza da fattori imprevedibili. Un anno di prova, per vedere come va. Ma MilanoFiere avrebbe ragione di riprovare l’esperimento nel 2021?

Ci sono vari argomenti a favore di una decisione simile. Il primo è sicuramente l’affinità tra le due fiere. Nonostante alcuni critichino la presenza delle due anime della cultura nerd (giochi e fumetti) nella stessa fiera, il successo di Lucca rende impossibile non ammettere che la formula funzioni. Una fiera nerd a tutto tondo riesce ad attrarre anche il resto del mondo nerd: dai giochi da tavolo all’animazione, oltre a coinvolgere in pieno una delle community più vivaci a questi eventi, quella dei cosplayer.

Dal punto di vista economico l’accorpamento di Cartoomics e GamesWeek potrebbe essere un operazione di razionalizzazione dei costi. Non sono un esperto, ma immagino che creare due fiere separate costi molto di più che non organizzare in un solo evento. Essendo le due fiere organizzati dalla stessa società, è facile vedere i margini di risparmio possibili con un operazione del genere.

Se si entra nel merito delle due fiere inoltre possiamo anche notare i vantaggi che potrebbero portarsi a vicenda. Cartoomics ha una tradizione che la giovane Games Week non ha: la fiera del fumetto milanese risale al 1992, mentre la prima edizione della MGW si è tenuta solo nel 2011. Viceversa, la Games Week ha un afflusso di persone molto più alto di Cartoomics (nonostante quest’ultima stia crescendo negli ultimi anni), e potrebbe portare ulteriore pubblico, già interessato ai fumetti, ad aumentare il giro d’affari della fiera dell’editoria.

Infine c’è anche una questione tutta milanese. Dopo la crisi del Salone del Libro di Torino, è nata a Milano Tempo di Libri. Questa fiera dell’editoria, che di conseguenza tocca anche i fumetti, si svolge a pochi giorni da Cartoomics e le fa quindi direttissima concorrenza. Se a questo si aggiunge che, dopo aver saltato l’edizione 2019, Tempo di Libri si propone di tornare quest’anno con un edizione che punti al pubblico giovane, una ritirata strategica di Cartoomics verso l’autunno assume ulteriore senso.

Sono sicuro che esistano anche moltissimi motivi per non fare un’operazione simile, soprattutto dal punto di vista degli espositori e del pubblico. Ma uno su tutti appare evidente. Ottobre è il mese di Lucca.

Davide contro Golia

Lucca comics and Games è la più grande fiera del fumetto d’Europa, la seconda al mondo. Ha un enorme rilevanza nel mondo dell’editoria del fumetto mondiale e negli ultimi anni si sta espandendo a passi da gigante nel mondo dei videogiochi e dell’animazione.

Questa importanza tra gli addetti ai lavori è accompagnata da uno straordinario successo di pubblico. Il record del 2016 segna 270.000 biglietti venduti, e più di mezzo milione di visitatori in cinque giorni. Anche la Rai vi ha dedicato una copertura fittissima nel 2018 tramite Radio2, e sappiamo tutti quanto sia difficile che i vecchi media italiani si occupino del mondo nerd prendendolo seriamente.

Confrontando questi numeri con quelli della Games Week (162.000 presenze nel 2018) e di Cartoomics (che anche negli anni migliori si attesta attorno a 50.000 visitatori totali), Lucca appare un gigante imbattibile.

Se poi aggiungiamo a questi dati che Lucca ha una tradizione che si può far risalire al 1966, con la seconda edizione del Salone Internazionale dei Comics, il confronto con Milano diventa quasi impietoso. Lucca è punto di riferimento del mondo nerd italiano e detronizzarla sembra impossibile.

Ma.

Perché c’è sempre un “ma”. Se fate attenzione tra i dati che vi ho appena esposto c’è qualcosa di strano. Il record di presenze di Lucca risale al 2016. Le ultime tre edizioni hanno registrato un calo nelle presenze, e solo quella del 2019 è tornata a sfiorare i livelli di quattro anni fa. In un mercato come quello delle fiere nerd che è in continua espansione, con nuovi eventi anche nelle cittadine più improbabili, come è possibile che Lucca, la regina di tutte le fiere non sia cresciuta?

Perché Lucca ha raggiunto il limite. La fiera occupa l’intero centro storico della città, paralizzandola per giorni. Tutti conosciamo le folle oceaniche che si dimenano per le viuzze della città toscana, le interminabili code, i disagi, i prezzi delle case fuori da ogni logica. E poi i treni regionali strapieni, le code in autostrada e i parcheggi introvabili. Lucca è una cittadina di provincia, collegata approssimativamente dalle infrastrutture del bel paese e che ogni anno si vede inondare da un numero di persone che è pari a più di cinque volte la sua popolazione. Lucca Comics and Games è uno sforzo titanico, di organizzatori e cittadini, che genera sì molta ricchezza, ma mette alla prova la resistenza di una città intera.

Comunque la sola fiera di Milano, luogo di svolgimento di Cartoomics e GamesWeek non può reggere il confronto con lo spazio offerto da un’intera città, giusto? Sbagliato. Milano ha il polo fieristico più grande d’Europa. Parliamo di 753.000 metri quadri di superficie. Per dare un termine di paragone, Lucca Comics ne occupa 30.000. Nel polo di Rho ci starebbero 25 Lucca Comics e avanzerebbe anche un po’ spazio. Inoltre a Rho ci si arriva con l’alta velocità. Da ovunque in Italia, tolte magari le isole, in tre ore sei a Rho Fiera. Milano inoltre è abituata ad eventi del genere. Anche ignorando EXPO 2015 con i sui milioni di visitatori, ogni anno avvenimenti come la Settimana della Moda o il Salone del Mobile portano nel capoluogo lombardo un numero di visitatori simile a quello di Lucca Comics, senza cambiare troppo la vita della città.

C’è posto per entrambi?

Questa è la grande domanda. Se una super fiera nerd a Milano avesse successo, intaccherebbe Lucca? La tradizione sarebbe abbastanza per controbilanciare gli evidenti vantaggi che una metropoli come Milano mette a disposizione di espositori e visitatori?

Ditemelo voi, perché io non ne ho idea. Vedo egualmente probabili tutti gli scenari, dal fallimento di Milano ad un successo clamoroso, dalla pacifica convivenza di entrambi al declino di Lucca. Una mossa del genere potrebbe anche soltanto indebolire Lucca Comics e fare emergere nuove realtà europee. Non mi resta che aspettare ottobre. Voi cosa ne pensate?