Tutti chiusi in casa in questo periodo, tutti a valutare come perdere meglio il nostro tempo. L’Italia è ferma causa virus e dobbiamo pur trovare qualcosa da guardare. Cosa si fa? Quindicesimo rewatch di tutte e OTTO le stagioni di Scrubs? Maratona di Harry Potter? Rispolveriamo il videoregistratore e ci spariamo tutta la prima stagione del cartone dei Pokémon per poi piangere in un angolino quando ci rendiamo conto che è andato in onda un quarto di secolo fa?
O forse potremmo trovare qualcosa di nuovo da guardare? Già perché può sembrare incredibile, ma giuro che tra le pieghe del palinsesto sterminato che i siti di streaming ci lanciano addosso ogni giorno, si nascondono perle di cui in moltissimi ignorano ancora lo splendore.
E quindi fatevi consigliare da uno che piuttosto che finire Breaking Bad (giuro, prima o poi lo finisco. Forse.) ha passato gli ultimi anni a setacciare internet alla ricerca di capolavori nascosti.
Una nota prima di cominciare. Essendo passate sotto i radar, alcune di queste serie sono state troncate prima del previsto.
In ordine rigorosamente alfabetico:
1. ACCA, l’ispettorato delle 13 province (VVVVID)
Partiamo dagli anime, partiamo da ACCA. Penso di essere l’unico ad aver mai visto questa roba. E non me ne stupisco, le premesse non sono certo tra le più entusiasmanti.
“Il regno di Dowa, suddiviso in 13 province, sta celebrando il 99esimo compleanno del sovrano in un periodo di stabilità politica senza precedenti. Queste 13 province hanno un governo autonomo, mentre tutti gli organi legati alla vita quotidiana dei cittadini sono controllati da un’organizzazione indipendente chiamata ACCA. All’interno di ACCA, Jean Otis è un vice-caporeparto che si occupa delle ispezioni nelle varie filiali.”
Siete ancora svegli? Bene. Perché giuro che nonostante la noia che trapela da ogni singola lettera di questo breve riassunto, questo anime nasconde una trama fitta di intrighi. ACCA riesce senza magia, superpoteri e nemmeno combattimenti, a portare avanti la storia con una facilità disarmante. I personaggi sono da subito simpatici, disegni e animazioni sono ottimi come da tradizione dello studio Madhouse anche la sigla è splendida. Sono solo 12 episodi e posso assicurarvi che una volta finito ne vorrete ancora. Se volete uno show senza troppe pretese ma comunque interessantissimo, ACCA fa per voi.
2. L’Alienista (Netflix)
Io ve lo dico, ci saranno ragazzini squartati in questa serie. Non siete ancora scappati? Perfetto. Perché ci vorrà un pochino di stomaco per vedere l’Alienista. Oppure potete sempre fare le fighette e coprirvi gli occhi al primo schizzo di sangue. Come ho fatto io.
L’Alienista è una serie crime ambientata nella New York di fine ‘800. Il protagonista, Dr. Laszlo Kreizle, è uno psicanalista (o alienista, come erano chiamati ai tempi negli USA), impegnato a collaborare con la polizia per svelare il mistero di una serie di omicidi particolarmente efferati. I personaggi sono tutti scritti splendidamente, dai protagonisti ai secondari; trascinano con il loro carisma l’intera serie, aiutati anche da una scenografia e da dei costumi semplicemente perfetti. Due stagioni, episodi da un’ora l’uno, e tanta amarezza perché lo spazio per la terza c’era tutto.
3. Carole and Tuesday (Netflix)
L’ha fatto Shinichirō Watanabe, quello di Cowboy Bebop.
Ah volete anche altri motivi per guardarlo?
Eh va bene. So che un cartone con protagoniste due ragazzine musiciste può non sembrare la migliore delle basi da cui partire, ma per Carole and Tuesday vale il “Non giudicare un’opera dalla copertina”. Anche se la storia è semplice e magari pure già vista, uno show basato sulla musica deve eccellere soltanto nella musica. E Carole and Tuesday include alcune delle canzoni più belle mai ascoltate in un anime. L’ambientazione futuristica profuma di Cowboy Bebop abbastanza da farti passare sopra alla trama non intricatissima (ma comunque sufficiente). 24 episodi che passeranno senza nemmeno accorgersene, 20 canzoni che vi rimarranno in testa per parecchio tempo.
4. The Get Down (Netflix)
Restiamo sulla musica con uno show la cui unica colpa è stata uscire nello stesso periodo di Stranger Things.
Anno 1977, il Bronx è in fiamme, ma dalle sue ceneri sta nascendo una delle sottoculture più influenti degli ultimi decenni. The Get Down vi porta all’interno del mondo in cui è nato l’hip-hop, seguendo l’ascesa alla fama di Zeke, accompagnato dai Get Down Brothers. Un classicissimo “zero to hero” in grado di coinvolgere chiunque, con buone sottotrame e un’ambientazione a metà tra passato e presente, realizzata in maniera perfetta. Una stagione divisa in due, dodici episodi in tutto, ma ne meritava molti di più.
5. Marvelous Mrs. Maisel (Amazon Prime)
Sì, questa serie esiste davvero, non è solo una pubblicità su Twitch. Ed è eccezionale.
Anni 50, New York, dopo essere stata lasciata dal marito, Midge Maisel si ritrova in vestaglia sul palco di un bar Open Mic. Catapultata nel mondo della stand-up comedy da una sbronza, Midge si muove tra le difficoltà di essere donna e comica negli anni 50. Una serie travolgente, divertente e splendidamente recitata, da guardare rigorosamente in lingua originale, con dei costumi oltre l’immaginabile. Si vestivano davvero tutti così bene negli anni 50? Perché in tal caso esigo una legge che ci obblighi tutti a vestirci così.
6. Modern Love (Amazon Prime)
Sì, avete capito bene. Vi sto davvero consigliando una serie TV basata sulla posta del cuore del New York Times.
Forse è proprio per la verosimiglianza delle storie che questa serie presenta a renderla così bella. I rapporti tra i personaggi sono resi splendidamente, le storie di amore “moderno”, non convenzionale, evitano l’effetto “già visto”. Se non siete convinti, andate, guardate il primo episodio e dopo esservi resi conto che gli occhi enormi di Cristin Milioti possono scrutarvi dentro l’anima anche attraverso lo schermo del PC, tornate. Fatto? Tranquilli, lo so che non state davvero piangendo. Certo quelle cipolle le doveva poi affettare qualcuno.
Fazzoletto?
7. Mozart in the Jungle (Amazon Prime)
Una serie sulla musica classica? Noia, skip. Aspettate un attimo, e se vi dicessi che si basa su un libro dal titolo: Mozart in the Jungle: Sex, Drugs, and Classical Music? Più interessati adesso? Ah ma guarda un po’.
Basata sulla biografia di Blair Tindall, oboista della filarmonica di New York, Mozart in the Jungle è una serie che sono finito a guardare quando su Amazon Prime Video non c’era ancora nulla. La storia gira intorno a Rodrigo de Souza, giovane e talentoso direttore d’orchestra appena arrivato alla filarmonica di New York, e all’impatto che la sua personalità stravagante ha sulle vite private e professionali dei musicisti.
8. OZ (NowTV)
Il penitenziario di massima sicurezza di Oswald, soprannominato OZ, ospita un particolare programma. I detenuti più meritevoli sono posti in un’ala speciale, con celle fatte completamente di vetro. Dovrebbe aiutare a riabilitare i detenuti, in teoria.
Questa serie estremamente cruda e violenta, presenta la realtà di un carcere di massima sicurezza senza filtri. Se vi state immaginando Orange is the new Black al maschile, mi dispiace ma vi sbagliate di grosso. Oz vi fa rabbrividire davanti all’inevitabile spirale distruttiva cui i protagonisti vanno incontro. Non c’è redenzione a OZ.
9. Tatami Galaxy (VVVVID)
Uno studente universitario giapponese decide di unirsi ad un club per dare una svolta alla sua noiosa vita e uscire dalla sua stanzetta di quattro tatami e mezzo.
Ripeti per dieci, aggiungi tutta la follia che puoi immaginare. Ecco la ricetta per questo anime, tra i più strani e sperimentali cui mi sia mai approcciato. Non è solo lo stile grafico o la storia che si ripete in una sorta di loop temporale, in cui cambia solo il club scelto dal protagonista. Sono i temi, i dialoghi talmente veloci da costringerti a mettere la puntata in pausa per leggere i sottotitoli, i personaggi senza né capo né coda e gli evidenti problemi di inflazione dei prezzi della vecchia cartomante episodio dopo episodio. Tutto rende questo cartone un’esperienza unica, ai limiti dell’allucinazione.
Da prendere assolutamente in piccole dosi, ma da vedere.
10. Undone (Amazon Prime)
E parlando di allucinazioni, forse, Undone. Spiegare cosa sia questa serie è forse ancora più difficile che con la precedente. La premessa sembra semplice: la protagonista scopre di avere strani poteri a seguito di un incidente. Guidata dal fantasma del padre, deve sfruttarli per risolvere il mistero della morte di lui.
Ma non è così semplice. Alma, la protagonista, è impaurita da questi poteri, stenta a credervi, e anche quando si lascia andare nello spettatore il dubbio rimane. È tutto vero? O è solo un’illusione?