Ho provato per voi Foregone, titolo attualmente in Accesso Anticipato su Epic Games Store. Il gioco dovrebbe presumibilmente essere lanciato nella sua versione definitiva a marzo del 2021, motivo per cui gli sviluppatori avranno ancora un buon lasso di tempo per rifinire il tutto e lavorare su alcune criticità.
Chi deciderà di dare una chance a questo promettente titolo si troverà tra le mani un action con sviluppo bidimensionale della mappa, al cui fulcro troviamo la meccanica del looting. Foregone utilizza infatti un sistema simile a quanto visto, per esempio, in Borderlands: ogni nemico sconfitto ha la possibilità di droppare al giocatore un oggetto, sia esso arma o equipaggiamento.
Foregone ci ricorda qualcosa
Senza girarci troppo attorno ve lo dico subito. Foregone, visivamente parlando, assomiglia dannatamente a Dead Cells. Graficamente ci troviamo infatti di fronte ad un titolo il cui mondo di gioco, nonché oggetti ed effetti particellari, è stato riprodotto in due dimensioni. Il nostro personaggio e i nemici sono invece stati modellati con una pixel art 2.5D in grado di trasmettere un effetto poligonale e di profondità davvero suggestivo e ben riuscito.
L’incipit narrativo del titolo viene dato al giocatore con una manciata di righe di testo. La nostra protagonista è un super soldato, rinominato Arbiter, creato dagli scienziati di Calagan, città all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, ormai invasa da uno stato rivale. Il compito del giocatore è dunque quello di invertire le sorti della guerra. Deve bastare questo al giocatore, perché si viene subito lanciati all’interno della mischia in un tutorial che sembra voler far assaporare quello che sarà l’andazzo per tutto il proseguimento dell’avventura: Foregone non è un gioco facile.
Arrivare in fondo alla prima fase, la quale ci dà accesso alle prime due abilità di cui veniamo in possesso, non è un’impresa particolarmente ostica, ma sicuramente denota già di per se una difficoltà abbastanza marcata. In fondo, tale sezioni introduttive servono solitamente a far apprendere al giocatore le meccaniche di base del suddetto gioco, e di fatto è proprio quello che avviene.
Ne roguelike, ne metroidvania
Foregone non è un roguelike ne tanto meno un metroidvania. La struttura del gioco è ben precisa e lineare. Vi sono delle abilità da ottenere nel corso dell’avventura, ma esse non daranno accesso a nuove zone, motivo per cui il backtracking è teoricamente assente. Dico teoricamente perché il giocatore non è chiamato a ricalcare i propri passi per accedere a zone segrete o ad area prima inaccessibili, ma di fatto essendo il titolo fortemente basato sul Trial & Error, ciò avviene comunque.
Il titolo è infatti basato sul concetto per cui ogni volta che viene affrontata una determinata sezione si è più forti rispetto al tentativo precedente. Questo miglioramento avviene fondamentalmente per tre ragioni: il giocatore acquista esperienza; sembra una banalità ma non è così. Vi assicuro che la curva di apprendimento delle meccaniche del titolo in questione è quantomeno palpabile. Inoltre ogni key event raggiunto, come banalmente una porta sbloccata, viene mantenuto anche alla sconfitta della protagonista, rendendo possibile una sorta di rush dal checkpoint. Secondo fattore è la possibilità di potenziamento: a ogni game over il giocatore viene automaticamente teletrasportato nell’hub principale al cui interno è possibile scambiare le monete raccolte con potenziamenti per armi ed armature. Infine vi è il punto focale dell’intera esperienza di gioco: il sistema di loot.
Come anticipato prima, ogni nemico sconfitto ha una possibilità di lasciar cadere un oggetto. Armi melee, armi a distanza, armature, accessori … gli oggetti presenti in gioco sono davvero tanti e ognuno può esser generato con statistiche, effetti secondari e rarità differenti. Questo dona al gioco una varietà davvero lodevole, in quanto il moveset, il range e la fisica di alcuni armi (basti pensare alla differenza tra un fucile a pompa ed un arco) cambiano in maniera drastica il metodo di approccio rispetto ai nemici. Inoltre è possibile che, grazie all’ottenimento di un oggetto particolarmente potente, si riesca finalmente a superare un ostacolo apparentemente insormontabile.
Il rush fino al lancio
Foregone ha ancora margini di miglioramento enormi. Malgrado la sua indole estremamente punitiva, il gioco riesce ad essere frustante più del dovuto in certi frangenti. All’inizio di ogni area è presente un checkpoint, raggiungibile attraverso il teletrasporto. A ogni sconfitta si dovrà dunque ricominciare partendo dal suddetto checkpoint. Alcune aree sono evidentemente sbilanciate nel loro sviluppo, vuoi per la lunghezza di alcune di esse, vuoi per la densità di nemici di alcune zone. Ci si aspetterebbe di trovare da un momento all’altra una safe zone od un checkpoint intermedio, il quale, puntualmente, non è mai presente.
Probabilmente Foregone è un esperienza molto più rifinita rispetto ad altri titoli in Accesso Anticipato. Tecnicamente se la cava egregiamente in tutte le situazioni con una stabilità ed una fluidità davvero notevole. Il focus degli sviluppatori dovrà però vertere in questi mesi che ci separano dal lancio ufficiale, sul bilanciamento generale del gioco. In ogni caso l’offerta di gioco funziona e risulta comunque già adesso stimolante, soprattutto una volta addentrati all’interno del sistema di loot e potenziamento dell’equipaggiamento rinvenuto.