Nel Febbraio scorso Blizzard e Youtube hanno annunciato uno storico accordo. La piattaforma di video più grande al mondo avrebbe ospitato le dirette di tutti gli eventi competitivi dei giochi Blizzard in esclusiva.
All’annuncio tutti hanno pensato al più grande evento competitivo di Blizzard, la Overwatch League, ma un altro evento, minore ma comunque importante, è rimasto coinvolto nell’accordo: gli Hearthstone Grandmaster, la stagione competitiva del gioco di carte on-line di Blizzard.
Lo scorso weekend si è conclusa la prima settimana dei Grand Master 2020 e i dati non mentono. Sul canale Hearthstone si sono visti circa 2.000 spettatori di media per entrambi i canali in cui l’evento era trasmesso, contro i 40.000 dell’anno scorso, quando l’evento veniva trasmesso su Twitch. Potremmo di certo stare a pontificare ore su quale sia la rilevanza del pubblico in un evento di e-sport, ma non c’è dubbio che qualsiasi fossero le intenzioni di Blizzard, questo è un fiasco clamoroso.
Ora possiamo pensare che il passaggio a YouTube non sia il solo responsabile di questo schianto nel numero di spettatori, in fondo il 2019 non è stato l’anno migliore né per Blizzard, né per Hearthstone. Ci sono tre possibili altri motivi che potrebbero aver quantomeno contribuito al disastro.
Il Caso Blitzchung
Il primo e principale è ovviamente il caso Blitzchung. Per chi se lo fosse perso, durante le trasmissioni dei Grandmaster 2019 il giocatore di Hong Kong Blitzchung ha inscenato, durante l’intervista post match, una protesta in favore dei manifestanti della sua città. La reazione di Blizzard fu zelante a dir poco. Privò il giocatore del titolo di Grandmaster, bandendolo dal circuito competitivo per anni e sottraendogli tutti i premi guadagnati fino a quel momento. La controversia infiammò il fandom, che si schierò compatto a favore del giocatore. Blizzard fu accusata di essere al servizio dello stato cinese. Questo portò alle scuse di Blizzard e alla riduzione della pena. Lo scontro però, avvenuto a stagione in corso, non intaccò troppo il numero di spettatori delle trasmissioni. Non ci sono ragioni quindi perché un anno dopo, quando ormai la polemica non è che un lontano ricordo, essa possa aver causato un tale schianto.
Il fallimento di Warcraft III Reforged
Secondo imputato per lo schianto, Warcraft III Reforged. Più fresca della polemica Blizzard, il fiasco della remastered dell’amatissimo gioco di strategia ha messo in cattiva luce l’intera compagnia. Una coda di scuse, refound e patch è seguita c, e la polemica ha perso potenza raffreddandosi e infine cadendo nell’oblio di internet. Come per la polemica precedente però, non ci sono più grandi campagne di boicottaggio di Blizzard che possano giustificare così pochi spettatori.
I cambiamenti al torneo
Entriamo quindi nel merito dei Grandmaster e dei cambiamenti apportati alla competizione tra il 2019 e il 2020. Il primo e più evidente è la rotazione dei giocatori. Come in ogni competizioni elle fine ci sono vincitori e sconfitti, e i secondi in questo caso perdono il titolo di Grandmaster e la possibilità di partecipare al torneo. Li sostituiscono altri giocatori che si sono distinti nei tornei minori del circuito competitivo. Anche contando questo fattore però, nessuno dei Grandmaster usciti ha un seguito tale al di fuori del competitivo da giustificare il calo di spettatori. Se fosse retrocesso Thijs, due volte campione europeo e il Grandmaster con il più grande seguito su Twitch, potrebbe essere considerato un fattore rilevante, ma nessuno dei retrocessi aveva una audience anche solo paragonabile a quella del giocatore olandese.
Altro fattore che forse potrebbe contare sarebbe il formato del torneo. Se l’anno scorso avevamo semplici gironi all’italiana con playoff e playout alla fine, ora abbiamo un sistema molto più complesso. Cambi di formato, competizioni settimanali non trasmesse, assegnazione dei punti non chiarissima possono essere fattori che allontanano il pubblico più casuale.
I fattori a favore
Tutti questi fattori potrebbero aver quantomeno contribuito al calo di spettatori. Non possiamo dimenticare però che esistono altri fattori che avrebbero dovuto portare spettatori. In primis il coronavirus, che ha aumentato sicuramente il numero di persone che potrebbero usufruire dell’intrattenimento offerto da Blizzard, essendo chiuse in casa per la quarantena. In secondo luogo, questo è uno dei momenti più rivoluzionari per Hearthstone dalla fine della beta. È stata introdotta una nuova classe, cosa mai successa. Ceneri delle terre Esterne, la nuova espansione, è appena uscita c’è stata la rotazione del formato, il cambio di anno. È il momento di massima esposizione mediatica per il gioco e tutto quello che è riuscito a racimolare sono 4000 spettatori.
Ovviamente questo fallimento pesa economicamente tutto su Youtube. I diritti di trasmissione sono acquisiti e Blizzard ha probabilmente poco da guadagnare da un aumento delle visualizzazioni. Sarà compito di Youtube pubblicizzare meglio l’evento in modo da guadagnarci.