Se avete più di vent’anni e siete appassionati di videogiochi, è impossibile che non abbiate mai sentito parlare di Tony Hawk’s Pro Skater e dei successivi capitoli. Nata dalla compianta Neversoft, questa produzione permise a migliaia di ragazzi di avvicinarsi al mondo dello skateboard e ai suoi atleti, primo tra tutti il campione protagonista del gioco: Tony Hawk. Ora, dopo innumerevoli capitoli più o meno riusciti, tocca a Vicarius Visions riportare in auge questa iconica saga grazie al remake per PS4, Xbox One e PC dei primi due capitoli in un unico pacchetto. Abbiamo ancora bisogno di titoli simili nel 2020?

Ritornare sulla tavola

Una volta consumate tutte le lacrime per la title screen estremamente nostalgica per i giocatori diversamente giovani come il sottoscritto, il titolo presenta un tutorial in cui il buon Tony Hawk spiega passo per passo le basi del gameplay, insegnando al giocatore i trick essenziali.

Questa fase è facoltativa, ma è caldamente consigliabile perdere qualche minuto imparando le basi in questo momento piuttosto che trovarsi spaesati nei primi livelli. Non pensiate che, siccome si tratta di un titolo arcade, non si possano incontrare difficoltà durante la nostra avventura sulla tavola, perché non potreste essere più lontani dalla realtà. Il gameplay infatti è facile da apprendere ma difficile da padroneggiare e, se preso sottogamba, potete bloccarvi per ore in un livello. Il gioco è difficile e il rischio di umiliazione è alto. Siete avvisati.

Libertà totale

Preso dimestichezza con i comandi e con i primi trick, è il momento di gettarsi a capofitto negli stage di gioco. Una volta superato il tutorial, il gioco permette di scegliere a cosa giocare: Pro Skaker, Pro Skater 2, o la modalità di gioco Ranked & Free Skate. Nessun obbligo di giocare prima a un titolo piuttosto che all’altro, il giocatore è liberissimo di scegliere fin da subito di partire dal sequel piuttosto che dal primo gioco se lo desidera.
Completato questo passaggio, si apre l’hub centrale nel quale scegliere il proprio avatar. È possibile selezionare uno dei grandi skater del passato e del presente – sono stati infatti inseriti alcuni skater come Riley Hawk, figlio dell’atleta che da il titolo a questi giochi – o creare da zero il proprio personaggio.

L’editor non permette creazioni estremamente dettagliate a causa della mancanza di opzioni di modellamento del volto e del fisico, ma si concentra sulla personalizzazione del proprio stile grazie ad una vasta scelta di vestiti delle più grandi marche sportive, tatuaggi, personalizzazioni per lo skate e combinazioni di trick. Mano a mano che si gioca si guadagnano punti esperienza per migliorare i propri parametri e denaro da spendere in nuovi contenuti estetici, incentivando il giocatore a dare il meglio sullo skate. Possibile da subito anche creare il proprio skate park grazie all’editor dedicato e giocare in multiplayer. Quest’ultimo è disponibile sia online che, per la gioia dei nostalgici, in locale split screen. Viva gli anni 90!

Old Skool

Una volta messo piede sulla tavola e selezionato il primo livello, il gameplay si mostra in tutta la sua natura arcade. Come da tradizione, ogni stage è caratterizzato da diversi obiettivi da completare in due minuti esatti. Tra questi ci sono la raccolta delle lettere che compongono la parola SKATE, il ritrovamento di nastri segreti e l’esecuzioni di particolari trick. Come già citato precedentemente è necessario avere una buona padronanza dei comandi per riuscire in queste imprese, perché non è facile depennare ogni richiesta.

Questo remake non è permissivo nei confronti del giocatore anzi, riprende lo stesso livello di sfida dei titoli originali. Si cade tante volte, certi obiettivi sembrano impossibili da raggiungere e volete mollare tutto all’ennesimo scadere del tempo, ma poi tornate sempre sulla tavola. Perché? Perché questo gioco è dannatamente divertente.

Come nel 99, ma meglio

Nonostante sia molto fedele all’originale, il lavoro di Vicarius Visions inserisce delle piccole ma gradite aggiunte. Parlo della possibilità di cambiare la propria postura sulla tavola e l’inserimento di trick come il wallride, presi direttamente dai capitoli successivi del brand e qui armonizzati a dovere con il resto del gioco. I nuovi elementi infatti non stonano affatto, anzi donano qualche possibilità in più in termini di fluidità. Il comparto grafico tira a lucido i due capitoli rendendoli più che mai attuali e gradevoli alla vista. ll senso di velocità si percepisce notevolmente, il framerate è stabile, i volti degli skater sono ricreati con dovizia di particolari e i livelli comprendono degli easter egg che faranno la gioia dei fan di vecchia data.

Benissimo l’effetto rewind che riporta l’atleta sulla tavola dopo una caduta andando a eliminare tempi morti, un po’ meno bene l’immotivata esclusione del sangue una volta che si cade rovinosamente a terra e l’esagerata presenza di scintille quando si effettua trick come il grind e qualche piccola compenetrazione, ma sono piccolezze che non rovinano di certo l’esperienza.

Bring the noise

Menzione speciale per la colonna sonora, fiore all’occhiello della produzione originale. Brani storici come Bring the noise e Superman sono ancora presenti e, assieme ai nuovi brani inseriti per l’occasione, formano una playlist di qualità eccelsa. I 59 artisti provenienti dal Pop Punk, dal Rap e dal Rock sia del passato che dell’attuale generazione fomentano ogni giocatore, dalla vecchia leva ai giovani alternativi. Se non è questo il potere della musica, non so quale possa essere.

Spensieratezza

Questa recensione si è aperta con un quesito: abbiamo ancora bisogno di titoli simili? La risposta è sì, ora più che mai abbiamo bisogno di titoli come Tony Hawk’s Pro Skater 1 + 2. In un periodo storico caratterizzato da eccessivi ricicli di idee, open world enormi ma vuoti e di giochi che creano tempeste mediatiche, è bello sapere che ci si può ancora rifugiare in un mondo di puro divertimento, sfida e voglia di migliorarsi. Un mondo che ha caratterizzato l’infanzia e l’adolescenza di molti giocatori, un mondo riportato in vita più bello che mai dai ragazzi di Vicarius Visions.