Durante la gamescom ho avuto modo di provare numerosi giochi indie estremamente validi. Mi hanno colpito a tal punto da riuscire in alcuni casi a oscurare i giochi tripla A. Tra questi c’era Stranded Sails di Merge Games, che ha colpito dritto al mio cuore di amante dei giochi di farming.

Il titolo è ambientato su un arcipelago di isolette dove il nostro sfortunato protagonista è naufragato. Nonostante la situazione sembri disastrosa, abbiamo a disposizione numerose risorse: la nostra ciurma è infatti alla deriva con noi, permettendoci di collaborare e ricostruire un avamposto in cui sopravvivere. La event demo consentiva di esplorare una piccola isola, sulla quale potevamo già incontrare diversi personaggi a noi noti. Il primo con il quale ho interagito, è una provetta contadina che mi ha spiegato come coltivare la terra: è necessario equipaggiare i vari strumenti, dapprima una pala,poi i semi da piantare e infine un secchio con il quale annaffiare, e interagire con una zona di terreno adatta. Il sistema appare al momento un po’ macchinoso (come in verità in tanti giochi del genere) ma non è detto che non si possa semplificare ottenendo nuovi oggetti o poteri.

Coltivare le nostre piante in Stranded Islands porta indubbi vantaggi: è possibile cucinare i vari ingredienti se possediamo una ricetta da sfruttare. Queste ultime possono essere “indovinate” combinando tra loro vari cibi nel giusto ordine, in una sorta di trial and error. Mangiare ci consente di recuperare energia, che in seguito spendiamo pressappoco con qualsiasi attività, soprattutto correndo, remando o combattendo. Se la terminiamo, cadiamo svenuti, risvegliandoci al campo base.

È inoltre possibile utilizzare progetti per costruire oggetti e strumenti, che richiedono a loro volta materiali da utilizzare. Ad esempio nella demo ho potuto costruire un ponte per raggiungere una nuova zona, in precedenza inaccessibile. Nell’area da poco scoperta ho raccolto una spada e sono entrata in una grotta, dove mio malgrado ho intrapreso dei rocamboleschi combattimenti contro spettri scheletrici, man mano più forti e inquietanti. in Stranded Sails è  infatti presente anche un sistema di battaglia, semplice e basilare ma indubbiamente efficace. Sconfiggendo i temibili avversari ho ottenuto una spezia: un prezioso ingrediente che consente di modificare i piatti preparati, aggiungendo sapore e utili potenziamenti.

Il tutto è condito da uno stile grafico semplice e pastelloso, molto gradevole e adatto all’atmosfera scanzonata del gioco. Stranded Sailor è atteso su PC e console, Switch inclusa, e farà di certo la gioia di tutti gli appassionati del genere: unisce deliziosamente attributi gestionali a esplorazione e combattimento.