Fra le proposte di The Arcade Crew durante la gamescom 2019 si presenta Young Souls, sviluppato da 1P2P Studio. Ciò che colpisce a primo impatto è lo stile grafico, molto pulito e squisitamente disegnato a mano. L’azione in sé sembra abbastanza canonica, un action game a scorrimento, quasi un picchiaduro, in cui affrontiamo un nemico dopo l’altro fino ad arrivare al boss di fine livello… ma qualcosa non torna. Non c’è nessuna barra in sovraimpressione, nessun tipo di indicatore, solo qualche dialogo fra i due fratelli protagonisti. Dialogo che termina nel momento in cui si rendono conto di non avere un modo di danneggiare il boss. Era tutto un flash forward.

Con questo espediente narrativo si viene quindi riportati all’inizio della storia, per capire come si sia arrivati a quel punto. La nostra cittadina, che adesso appare vivace e piena di vita, sembrava un luogo dimenticato dall’uomo, diroccato e pieno di goblin. I due giovani fratelli sapevano il fatto loro, mentre ora sono dei normali teenager, un po’ stufi della monotonia delle proprie giornate.

Il passare del tempo, giorno dopo giorno, è ciò che scandisce le nostre attività. Alla mattina si sceglie il proprio abbigliamento e si può girare in città, fra negozi e altre attività. Una normale routine quotidiana di cui tutti abbiamo esperienza. Le cose cambiano quando si scopre che il sottosuolo nasconde un portale per un’altra dimensione e che la pacifica vita di provincia è a rischio, per usare un eufemismo.

Nel momento in cui si entra nel mondo dei goblin, la fase della giornata passa alla notte. In città i negozi chiudono e si possono iniziare ad affrontare i dungeon. Compaiono così gli elementi RpG del gioco: oltre all’equipaggiamento, diventerà di fondamentale importanza rimanere allenati nelle skill acquisite durante i giorni precedenti. Inoltre, man mano che si procede nel gioco, nuovi negozi e attività diventano disponibili, tanto in città quanto nel sottosuolo. Ci sono anche alcuni eventi particolari che avvengono solo in determinati giorni.

I punti esperienza vengono raccolti a fine giornata, e questo scandisce il progredire del gioco. Non c’è un limite di dungeon affrontabile in una sessione, ma poiché la difficoltà dei dungeon è incrementale, dopo un po’ diventa praticamente impossibile superarli, se non si torna a casa a dormire, allenarsi, fare acquisti e potenziare il nuovo equipaggiamento.

Il gameplay nei dungeon conferma quanto visto nel flash forward ed è fortemente orientato a una fruizione in modalità cooperativa. Si può giocare anche da soli (con l’ausilio della CPU o la possibilità di cambiare a mano fra i due protagonisti), ma si ha l’impressione di perdersi qualcosa.

Young Souls stupisce per come si svela un pezzetto alla volta, nascondendo una grande quantità di contenuti dietro una presentazione ingannevolmente semplice. Il tutto condito da una regia elegante dalle linee morbide, ma al tempo stesso cruda e d’impatto per giocare sul giusto equilibrio di tensione.

Il gioco è ancora in una fase intensa di sviluppo, tale che non esiste certezza né di una data di uscita (sicuramente non prima dell’anno prossimo), né delle piattaforme supportate. Lo sviluppatore ha manifestato la volontà di farlo uscire su ogni piattaforma, ma non si è voluto sbilanciare più di così. Per quanto visto, però, la strada è sin d’ora molto ben tracciata, e non può che esserci ottimismo verso un titolo che potrebbe stupire molto.