In questi giorni mi è stata data la possibilità di provare Ghostrunner su Nintendo Switch, grazie ad un codice gentilmente fornito dal publisher. Del gioco ne avevamo già ampiamente parlato al seguente link, con una approfondita recensione che rimarca spesso la difficoltà del gioco. Dopo averla letta mi sono dunque approcciato al gioco con un certo timore, quasi reverenziale. Ho sempre adorato questo tipo di genere action: un colpo uguale morte, ricarica istantanea e via a riprovare il livello. Insomma, robe alla Hotline Miami o Katana Zero, per esempio. Sono quei titoli che ti spingono il più possibile a stare calmo in modo da ragionare sulla situazione e studiarla per modo, così da capire come riuscire ad avere successo, per poi finire in maniera esattamente opposta, reiterando lo stesso identico errore più e più volte, ricaricando furiosamente sperando che cambi qualcosa fino a che, finalmente, il cervello si accende. È in quel momento che si mette in pausa il gioco, ci si alza in modo da distrarsi un po’ per poi riprendere, con più calma. Lì, in quel momento, buona parte delle volte avviene il miracolo e dopo pochi tentativi si riesce ad andare avanti. Altrimenti si torna alla fase di prima e ci si arrabbia ancora di più, fino al rage quit.
Ghostrunner incarna perfettamente questo spirito all’interno del suo gameplay. Il super cyborg ninja con i power-up a forma di tetramini è impegnato in una terribile scalata, alla ricerca della verità, e sulla sua strada trova ostacoli da superare o con dei salti super precisi o con colpi di katana, da eseguire con tempismo perfetto, pena la morte. Il gioco è veloce, richiede riflessi ben allenati e tanta pazienza per poter essere dominato. Ogni azione, ogni salto o colpo di spada deve essere ben concatenato e ragionato, dato che non ci viene mai lasciato un attimo di respiro. E cavolo se è difficile, ancora di più su Switch! Giocare a Ghostrunner sulla console Nintendo significa alzare l’asticella della difficoltà, come a voler impostare la modalità “fatemi male”. Come già detto, viene sempre richiesta una grande precisione che, purtroppo, sulla console portatile in oggetto non dico che viene a mancare, ma è molto, molto più difficile da padroneggiare. Sono piuttosto frequenti infatti i cali di frame rate, che scende molto facilmente dai 30 dichiarati soprattutto, come capita spesso nei porting per questa console, nelle fasi più concitate. Questo porta inesorabilmente a sbagliare spesso e ad aumentare la frustrazione.
A questo aggiungiamo anche che il sistema di controllo non è proprio il massimo. La mira è totalmente priva di fluidità e capita fin troppo spesso di tirare spadate a caso quando ci si avvicina ad un nemico, sperando di colpirlo prima che lui colpisca noi. Ad ogni morte non facevo altro che pensare a un mouse, un bellissimo mouse con cui muovere questa dannatissima visuale… quindi l’ho comprato su PC, giusto per fare un paragone. Sezioni che su Switch avevo fallito decine di volte scorrevano veloci e senza troppi problemi. Sono pure andato più avanti su PC in modo da riprenderlo poi su Switch e mi sono ritrovato, di nuovo, a morire per stupidi salti falliti o per colpi di pistola inferti dai nemici, facilmente evitabili se avessi avuto modo di muovermi in maniera più precisa. Se giocato su TV, con un Pad Pro, tutto questo leggermente si affievolisce ma la situazione, purtroppo, non cambia radicalmente. Tralasciando il lato tecnico, che giustamente scende a compromessi per far girare Ghostrunner sulla piccola console Nintendo, spero davvero che ci sia qualche tipo di correzione al sistema di mira, in modo da rendere godibile un titolo che, secondo me, vale la pena giocare. Forse non con un pad in mano, ma se proprio non avete altri mezzi, provateci pure. Soffrirete e imprecherete tantissimo, vi avviso.